Come sarà il GooglePhone ? Da tempo si parla del progetto di Google per entrare nella telefonia mobile con un proprio apparecchio, di cui però non si sa ancora nulla di certo. In questi giorni parrebbe essere emerso qualcosa: il Google-phonino potrebbe essere in grado di “prevedere” le esigenze dell’utente.
Google è già mobile , per la varietà di applicazioni che ha portato nel mondo dei telefonini ed è interessante in questo quadro la segnalazione dell’esistenza di un brevetto Google per un sistema di “predizione” su cosa stia cercando l’utente, o cosa stia digitando, attraverso l’elaborazione di un complesso di informazioni basate sulla sua posizione geografica, l’orario, le ricerche effettuate in precedenza, la cronologia dei messaggi già inviati.
Caratteristiche che ricordano quel “pesce d’aprile” del 2000 che si chiamava Google Mentalplex , un’applicazione che prometteva di considerare 1,6 miliardi di variabili per predire all’utente, ancor prima che si accingesse a farlo, cosa avrebbe cercato.
Il brevetto non descrive però una sfera di cristallo, quanto un modo in cui le informazioni sono memorizzate sui server di Mountain View e sfruttate per fornire, forse tramite un’interfaccia dedicata, determinati risultati agli utenti. Su queste basi è possibile immaginare possibili applicazioni del brevetto: se un utente si trova a Londra per passarvi la notte, scrive Mad4MobilePhones, alle 18 Google può prevedere che stia cercando un ristorante e – avendo una cronologia di ricerche precedenti per ristoranti cinesi – può proporre già una serie di possibili soluzioni analoghe per la serata, fornendo successivamente informazioni aggiuntive sui locali notturni nel circondario.
Che tutto questo si sostanzi in un vero e proprio GooglePhone, naturalmente, è tutto da vedere. C’è da aspettarsi, però, che se mai un telefonino arriverà dall’azienda di Mountain View di certo avrà una spiccata vocazione alla fruibilità dei servizi che ne compongono il business.
D.B.