Le aziende tecnologiche che si sono affacciate a Wall Street nel 2021, hanno sperimentato la via dell’IPO nella convinzione di trovare mercato fertile. La convinzione di poter cavalcare una grande ascesa conseguente al rimbalzo post-pandemia si è dovuta però scontrare con la realtà dei fatti: mercati rallentati dall’interruzione delle supply chain prima e l’invasione russa dell’Ucraina poi, hanno invertito la rotta ed hanno portato ad una contrazione di investimenti che sancisce oggi il fallimento di quelle quotazioni.
Come sempre fenomeni simili possono essere visti in modo duplice: occasioni perse o occasioni da cogliere, poiché il guadagno relativo dipende dal momento in cui si investe e dal momento in cui si vende. Investire oggi (qui puoi farlo con Plus500* e gestire in proprio il tuo wallet) ha questa duplice valenza, mettendo sul piatto i pericoli di un mercato “Orso” e le opportunità di un prossimo rimbalzo.
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Orso e IPO
Come registrato dalla CNBC, tutte le maggiori aziende tecnologiche hanno visto crollare il proprio valore iniziale sulla scia di un mercato che è andato repentinamente al ribasso, punendo pesantemente soprattutto le aziende che avevano approcciato la quotazione nel momento più sbagliato e con i fondamentali più fragili. Un gruppo come Coinbase ha visto scatenarsi sulle proprie azioni una vera tempesta perfetta: 342 dollari al day one, oltre 350 dollari a fine 2021, 83 dollari oggi. Un cataclisma originato da un mercato depotenziato, dalla caduta delle criptovalute, da un contesto di maggior prudenza e dalla minor fiducia nell’immediato futuro. Non da ragioni intrinseche al gruppo, insomma, ma ad un contesto che si è ribaltato rispetto alle prerogative alla base dell’IPO.
Solo nelle ultime ore il titolo Coinbase ha perso ben il 19,5%, che diventa il 30% in ottica settimanale e il 45% in ottica mensile. Di fronte ad una caduta simile si può fuggire in preda al panico o scommettere su coraggio e pazienza per attendere il rimbalzo. I cicli di mercato hanno dimostrato come anche le peggiori crisi siano state superate nel giro di poco tempo, con recuperi che hanno portato a nuovi ed ulteriori record: su questo mantra Wall Street è cresciuta dalla Grande Depressione ad oggi. Tutto sta nel distinguere nettamente, e nell’interpretare in modo differente, il breve ed il lungo periodo.
Il breve periodo è uno degli asset principali nelle valutazioni di investimento ed è questo il motivo che ha portato le IPO di Robinhood, Rivian e Marqeta a vede collassare le quotazioni nel giro di pochi mesi: non si tratta di un giudizio sull’azienda in sé, quanto sulla possibilità che ha di fatturare all’interno di un mercato che si è fatto asfittico, pressato dall’inflazione, reso incerto dalla guerra e scompaginato rispetto all’ottimismo dei mesi passati.
Lo spazio per investir oggi c’è, insomma. Ma serve il polso fermo della consapevolezza e la capacità di inquadrare un eventuale investimento nel contesto di una parentesi “orso” destinata presto o tardi a chiudersi. Presto o tardi? Quanto durerà ancora la caduta e quanto ci metterà l’economia a farsi nuovamente trainante? Secondo Keynes anche il miglior economista a fronte di 3 fortune fatte ne doveva scontare almeno 2 perse, dunque di fronte a questi interrogativi è più importante tentare di capire che non autoassolversi con risposte frettolose: siamo di fronte ad un bivio importante, dove ogni scelta può rivelarsi un grosso ammanco o una grossa fortuna.
“82% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro.”