Gli attuali controller per videogame si limitano a sottolineare i momenti concitati con una vibrazione interna, che restituisce all’utente un feedback tattile “generale”. Gli studiosi della University of Utah hanno pensato di amplificare il concetto di force-feedback con un joypad motorizzato che può rispondere al fuoco muovendo i due stick analogici per conto proprio.
Con il controller in questione le sessioni davanti allo schermo non diventano una sorta di braccio di ferro tra l’uomo e la macchina, ma è possibile mettere in risalto una collisione tra poligoni indicando anche direzione, forza e prossimità dell’evento virtuale. Insomma, la classica vibrazione già lascia intuire che “il pesce ha abboccato”, ma uno stick analogico che vive di vita propria potrebbe anche simulare la lenza che tira.
William Provancher, l’ingegnere meccanico a capo del progetto non ancora brevettato, offre ulteriori spunti con una dichiarazione che medita su realismo e immersione. “La speciale modalità di feedback che stiamo sviluppando potrebbe coprire scenari di vario tipo, riprodurre sotto i polpastrelli la sensazione di essere spinti dalle onde dell’oceano o magari simulare il rinculo di una pistola”.
L’idea è senza dubbio intrigante ma in questo preciso momento storico appare difficile capire in che direzione andranno i controller nel futuro, indecisi tra bacchette magiche stile Wii, sensori biometrici che leggono i parametri vitali per adattare il gameplay e scanner da interfaccia utente naturale, come Microsoft Kinect , che invece chiedono di affrontare le sfide con le mani completamente libere.
Roberto Pulito