Rui Pereira, Marco Couto, Francisco Ribeiro, Jàcome Cunha, Joao Paulo Fernandes e Joao Saraiva: sono questi i nomi dei ricercatori a monte di una interessante ricerca che punta ad approfondire il peso specifico dei singoli linguaggi di programmazione in termini di consumo energetico. Si tratta ovviamente di una valutazione molto complessa, che necessita di una analisi approfondita dei singoli linguaggi per arrivare ad una normalizzazione dei dati che ne consenta il confronto.
Un linguaggio meno energivoro è sicuramente un linguaggio maggiormente efficiente, benché poi sul piatto occorra metterci anche le performance e l’utilità specifica per i propri obiettivi. Ma l’analisi dei ricercatori è meritevole poiché porta su uno stesso piano i vari linguaggi sulla base di energia, tempo e memoria consumati, premiando così C, Rust e C++, con Ada e Java appena fuori dal podio ma con risultanze del tutto similari. Molto più indietro linguaggi comuni come Javascript, PHP, Ruby o Python.
L’analisi completa è disponibile qui.