EDIT 03/12/2012 – Benetton Group ha informato la stampa che “non utilizza alcun manichino dotato della tecnologia descritta da vari media negli ultimi giorni, né per lo scopo descritto né per altri”. L’articolo è stato pertanto modificato nel terzo paragrafo per riflettere questa dichiarazione.
Roma – Da qualche anno i centri commerciali e, in generale, i luoghi dedicati allo shopping cercano di mettere a punto sistemi in grado di tracciare i comportamenti dei clienti, tecnologie che spesso hanno sollevato serie problematiche in materia di privacy. L’ultima frontiera in fatto di Grande Fratello del consumo è rappresentata dai manichini capaci di osservare gli spostamenti del pubblico.
I marchi di abbigliamento stanno sperimentando l’utilizzo di modelli artificiali dalle sembianze umane provvisti di una tecnologia simile a quelle per l’identificazione biometrica con lo scopo di sorvegliare gli acquirenti all’interno dei negozi commerciali. EyeSee , il sistema di sorveglianza che i rivenditori potrebbero decidere di installare all’interno dei propri locali è una tecnologia italiana , prodotta da Almax SpA, azienda specializzata nella produzione e nella vendita di manichini.
Mistero sulle catene commerciali che sperimenteranno i fantocci occhiuti, disposte a sborsare 5mila dollari (circa 3900 euro) per ciascun pezzo. Benetton Group, inizialmente indicata tra le aziende acquirenti della tecnologia, ha fatto sapere di essere totalmente estranea a questo tipo di pratica. EyeSee presenta una telecamera installata nella cavità oculare in grado di effettuare il riconoscimento facciale , di registrare il sesso, l’età e la razza dei passanti.
Uche Okonkwo, direttore esecutivo dell’azienda specializzata nel settore del lusso, Luxe Corp, ha spiegato che EyeSee potrebbe migliorare l’esperienza di acquisto, l’assortimento dei prodotti e aiutare i brand a capire meglio i comportamenti e i bisogni dei clienti. Di parere opposto è invece l’italiano Luca Solca, capo della società di ricerca londinese sui beni di lusso Exane BNP Paribas, per il quale la presenza di manichini dotati del senso della vista “è inquietante”.
EyeSee dovrà ancora attendere prima di annidarsi nelle corsie della grande distribuzione, ma la discussione sulle implicazioni per la privacy dei clienti è già accesa.
Cristina Sciannamblo