Il mondo contro il phishing per 48 ore

Il mondo contro il phishing per 48 ore

Un'operazione internazionale guidata dall'Australia potrebbe colpire duramente molti nodi dello spam. Un'azione dimostrativa che incoraggia la cooperazione tra i paesi contro la piaga numero uno nel mondo elettronico
Un'operazione internazionale guidata dall'Australia potrebbe colpire duramente molti nodi dello spam. Un'azione dimostrativa che incoraggia la cooperazione tra i paesi contro la piaga numero uno nel mondo elettronico


Canberra (Australia) – Una due giorni di fuoco contro spammer e phisher è stata avviata da un network di agenzie internazionali guidate dal Garante del mercato australiano. Sulla carta si tratta della più massiccia operazione antispam mai condotta proprio perché prevede la partecipazione di ben 25 paesi. Obiettivo: “catturare” tutto lo spam possibile e colpire gli spammer.

In particolare l’ Australian Competition and Consumer Commission concentrerà gli sforzi delle 76 agenzie internazionali che partecipano, contro lo spam teso a defraudare gli utenti. Nella rete, quindi, dovrebbero finire, almeno nelle intenzioni, i phisher , coloro che confezionano email pensate per indurre chi le riceve a consegnare password e nomi utente oppure dati ancora più rilevanti, come quelli finanziari, delle carte di credito e via dicendo.

Il vicedirettore dell’agenzia australiana, Louise Sylvan, ha spiegato che saranno utilizzati honeypot, reti di account email monitorati dagli esperti, per individuare la maggiore quantità possibile di questo particolare tipo di spam. Dopodiché gli esperti antispam lavoreranno sulla fonte di quelle email, segnalando tutti i dati così raccolti alle autorità dei paesi d’origine degli autori delle truffe invitando ad un’azione legale immediata contro questi personaggi. Bob Weymouth, presidente dell’autorità australiana garante delle comunicazioni, ha spiegato che “ciò che possiamo fare è analizzare il materiale che otterremo oggi, segnalarlo all’autorità competente e dar loro almeno alcuni strumenti per poter agire”.

L’Agenzia di tutela dei consumatori britannica OFT, che partecipa all’operazione, ha invitato ad una maggiore collaborazione internazionale su tutti i fronti del cybercrime e ha sottolineato l’importanza di invitare a lavorare assieme anche i paesi dell’Africa o dell’America Latina prima che si trasformino in ghiotte méte per spammer in cerca di tranquillità.

Sebbene sia difficile credere che l’operazione porterà alla fine di un fenomeno che da tempo è diventato una piaga per il mondo elettronico, di certo costituisce una prima reazione resa assai importante proprio dalla collaborazione internazionale. Che non arriva per caso: in queste ore infatti proprio il Garante TLC australiano ha aderito al London Action Plan , un progetto pensato per stimolare la cooperazione tra istituzioni e privati di 21 paesi contro lo spam.

Va detto che sono sette anni che l’agenzia australiana organizza operazioni coordinate a livello internazionale contro le truffe internazionali ai danni di cittadini e consumatori di mezzo mondo. Ma è la prima volta che l’azione si concentra in particolare sullo spam.

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Pubblicato il
23 feb 2005
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