Può il nodo delle limitazioni del traffico di rete, procedura che i provider giustificano come indispensabile e imbracciano senza troppe remore contro questa applicazione o quel servizio, venire risolto e reso superfluo proprio da quello che è unanimemente riconosciuto come la principale motivazione di questa procedura? BitTorrent Inc. sostiene di sì, e a tal proposito si prepara a integrare il protocollo uTP nelle nuove versioni dei suoi client BT.
uTP, lo aveva già detto Bram Cohen (“papà” di BT) nel presentare il suo BitTorrent per gli streaming multimediali in tempo reale, è un’implementazione del protocollo BitTorrent sviluppata per venire incontro alle congestioni di traffico lamentate dagli ISP, “torrenti” di bit capaci di ingolfare – sempre a detta dei suddetti ISP – le “autostrade” telematiche degradando il servizio per la generalità dei netizen a esclusivo vantaggio dei downloader più attivi.
Piuttosto che addossare al provider l’onere di risolvere la grana-congestione, il protocollo uTP è “network aware” ed è in grado di accorgersi da solo dell’esistenza di una coda eccessiva nei flussi di downstream e (soprattutto) upstream, rallentando la connessione con il peer responsabile e riducendo di conseguenza la velocità di download o upload laddove necessario.
Ma il throttling “di serie” non significherà necessariamente velocità di condivisione ridotte, assicurano da BT Inc., perché una gestione più efficiente del network e della connessione dovrebbe idealmente corrispondere a una migliore esperienza di rete complessiva e – quasi paradossalmente – a download più veloci.
Il nuovo protocollo BT è attualmente testato dalle “centinaia di migliaia di persone” che hanno installato la beta di uTorrent 2.0 senza particolari problemi, e se le cose dovessero andare come previsto uTP farà la sua comparsa anche nel client principale (BitTorrent appunto) entro breve. Le specifiche della tecnologia saranno disponibili al pubblico degli utenti di Azureus e degli altri client aperti per una diffusione che si prospetta massiva.
Alfonso Maruccia