Washington – Sta alzando sempre più polvere la discussa questione del filtraggio anti-file-sharing, al punto da diventare oggetto di attenzione di Barack Obama , candidato delle primarie democratiche per le presidenziali del prossimo anno negli USA: tramite un proprio assistente ha fatto sapere di “sostenere la causa secondo cui agli ISP non dovrebbe essere permesso favorire determinate applicazioni o siti rispetto ad altri”.
Tra i primi a farlo presente è Wired , che cita quanto sarebbe emerso giovedì scorso da un incontro con un collaboratore dell’aspirante Presidente, sulla scorta di quanto Obama stesso ha scritto nel suo sito in questo documento .
“Ciò che trovo convincente nella proposta del Senatore è che tenta di affrontare il problema in modo che possa essere efficacemente gestito”, ha detto Larry Lessig, professore di giurisprudenza dell’ Università di Stanford , facendo però notare che Obama, pur abbracciando appieno la teoria sulla Network Neutrality già espressa dall’ex presidente della FCC Michael Powell, vi ha aggiunto un suo quid .
“Il Senatore ha aggiunto la condizione che qualsiasi azione non debba essere discriminatoria”, ha spiegato Lessig. “Non si può dire: Google è accusata di questo, Yahoo è accusata di quello. Piuttosto che far regole che costringano all’esame del pelo nell’uovo , Obama propone regole che guardino con attenzione i contratti sottoscritti dalle parti, dando cosi alla FCC l’opportunità di svolgere il proprio lavoro, ovvero di assicurare un’Internet aperta e neutrale”.
Immediate le ripercussioni online, anche alla luce dell’ affaire Comcast sul P2P e delle specifiche accuse rivolte al discusso ISP da parte del produttore multimediale Vuze .
“Un assistente di Obama: il filtraggio del P2P sarà illegale”, titola tronfio Zeropaid , che sulla sua Home Page fa troneggiare anche un articolo in cui ha fatto “confessare” a Cox (altro grosso ISP statunitense) di attuare filtraggi . Con altrettanta enfasi titola Daylife e, in generale, la rete intera , che prende a emblema il nome di Comcast per “dare addosso all’untore”, con il sostegno del nome di Obama.
Marco Valerio Principato