Il Padrino dello spam finisce in galera

Il Padrino dello spam finisce in galera

Ha guadagnato milioni con le sue truffe a base di ingegneria sociale, titoli azionari gonfiati e posta spazzatura. Pagherà con gli interessi in una prigione federale USA
Ha guadagnato milioni con le sue truffe a base di ingegneria sociale, titoli azionari gonfiati e posta spazzatura. Pagherà con gli interessi in una prigione federale USA

La carriera truffaldina di Alan Ralsky, il “Padrino” dello spam made-in-USA, si conclude nel più classico dei modi: vale a dire in galera. Il 64enne di West Bloomfield, Michigan, si è negli anni conquistato la fama di spammer prolifico e borioso , capace di vantarsi degli introiti derivanti dai suoi affari telematici mentre contribuiva a mandare in bolletta ignari investitori per mezzo di posta spazzatura.

Ralsky e la sua “gang”, composta di una decina di membri, hanno guadagnato milioni spedendo innumerevoli mail di spam e convincendo ignari netizen ad acquistare titoli dal valore inesistente per farne crescere le quotazioni, incassando il bottino derivante dalla vendita e lasciando i compratori a bollire nel proprio brodo una volta che i titoli gonfiati tornavano al loro valore originario.

Una truffa così ben oliata e pubblicizzata senza veli dallo stesso autore ha naturalmente allertato l’FBI e le altre agenzie investigative federali USA, che all’inizio dello scorso anno hanno incriminato ufficialmente Ralsky e i suoi collaboratori con 41 capi d’imputazione incluse truffa telematica e violazione del CAN SPAM Act .

Sulle prime Ralsky aveva provato a rispondere alla mossa delle autorità alla sua maniera, facendosi cioè beffe delle imputazioni e dicendosi convinto di poter vincere la battaglia in tribunale. Ma le cose sono andate diversamente da quanto inizialmente previsto dallo spammer, che si è prima dichiarato colpevole dei reati ascrittigli ed è stato infine condannato dal tribunale USA.

Il Dipartimento di Giustizia comunica infatti che Ralsky, il Padrino dello spam, è stato condannato per cospirazione in truffa telematica, frode postale e violazione del CAN Spam Act , la stessa legge che lo spammer diceva di non temere neanche un po’. La condanna include un periodo detentivo di 51 mesi da passare nella prigione federale del Michigan, con condanne più lievi per il figlio adottivo (40 mesi di prigione), How Wai John Hui di Hong Kong, il “botnet master” californiano John S. Brown e gli altri complici della “Alan Ralsky connection”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
25 nov 2009
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