La piccola ma significativa vittoria del Partito Pirata svedese alle ultime elezioni europee ha suscitato reazioni da parte di AEPOC, l’Associazione europea per la protezione delle opere e dei servizi criptati. In una nota pubblicata sul sito dell’associazione in cui militano broadcaster di tutto il vecchio continente, si invita alla riflessione sulla situazione attuale della pirateria in Europa.
Dopo essere nato nel 2006 in Svezia, il partito Pirata si sta diffondendo negli altri Paesi europei, come Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera e la tendenza non sembra essere in procinto di arrestarsi. Ciò che accomuna le varie formazioni politiche è la volontà di promuovere la libertà nel Web attraverso tre obiettivi specifici, così come spiegato nel sito del partito svedese. Il movimento politico punta alla riforma della legge sul copyright e promuove l’abolizione del patent system e il rispetto del diritto alla privacy degli cittadini.
Secondo AEPOC, l’ingresso nel Parlamento Europeo del gruppo svedese dovrebbe essere letto come una spia e una opportunità per una mobilitazione dei governi e una presa di posizione chiara.
Il presidente dell’associazione Jean Grenier ha, inoltre, dichiarato che la pirateria non sarebbe uno sport ma rimarrebbe un furto e che la vittoria del Partito Pirata sarebbe un segnale della confusione degli elettori europei. Una iniziativa definitiva degli esecutivi europei sarebbe necessaria, secondo Grenier, soprattutto per proteggere le nuove generazioni, vera audience di riferimento del Partito Pirata. (F.R.)