La società di analisi IDC aggiorna le proprie previsioni sul mercato dei Personal Computer , e ora come nel recente passato sono dolori: il settore continua a perdere, il numero di sistemi commercializzati decresce in maniera sensibile e almeno per i prossimi 4-5 anni non ci sarà alcun rimbalzo con conseguente ritorno alla cresciuta.
IDC sostiene che nel 2013 i sistemi desktop venderanno un 5,3 per cento in meno rispetto all’anno precedente con 135,6 milioni di unità, mentre i sistemi portatili declineranno dell’11,1 per cento a 178,6 milioni di unità. Nel complesso, i PC immessi sul mercato nel 2013 scenderanno dai 349,4 milioni del 2012 a 314,2 milioni e nel 2017 raggiungeranno il record storico (negativo) di 305,1 milioni.
La verità è impietosa ma sfaccettata : il PC continua a rappresentare “il dispositivo di computing primario” con un numero di ore di utilizzo quotidiano superiore rispetto ai gadget mobile (tablet e smartphone), sostiene l’analista IDC Jay Chou, ma il crescente numero di dispositivi che si contende il tempo e l’attenzione degli utenti non giocano a favore della piattaforma informatica per eccellenza.
Le società di analisi sono ancora alla ricerca delle cause reali di una crisi del settore PC: nelle parole del senior research analyst Jay Chou, “forse la principale preoccupazione per la domanda futura di PC consiste nella mancanza di ragioni per sostituire un sistema vecchio”.
I PC non si sono evoluti in maniera significativa rispetto ai task “di consumo e produttivi” che ne hanno caratterizzato la vita tecnologica negli anni passati, ipotizza ancora IDC, quindi la vita utile dei sistemi meno recenti continua ad allungarsi.
Alfonso Maruccia