Roma – La battaglia dell’industria open source per affermare la bontà e la capacità dei sistemi aperti rispetto a quelli proprietari ieri al Forum PA 2005 ha aperto un nuovo fronte: quello dei personal computer “tutto compreso” che nel nome del codice aperto si propongono come alternativa a tutti e in particolare alle pubbliche amministrazioni, protagoniste dell’importante appuntamento tecnologico che si tiene a Roma ogni anno.
Il dispositivo non può dunque che avere un nome emblematico, OpenPC , e puntare tutto sulla propria dotazione software alternativa a quella proprietaria, oggi dominante nelle amministrazioni: sistema operativo Linux Suse 9.3 Professional in italiano, PIM e posta elettronica integrabili in ambienti standard (Kontact o Evolution 2.0), browser Firefox, suite per ufficio OpenOffice.org 2.0 in italiano, oltre 200 applicazioni libere (da GIMP 2.2 per la manipolazione di immagini a programmi per la telefonia IP, compresi firewall, antivirus e antispam) e mille pagine tra documentazione e manuali.
Il PC, configurato attorno ad una architettura HP in cui batte un Intel Pentium 4 a 2,8 GHz, viene offerto nei suoi primi 500 esemplari “a margine zero”, come sostiene Compulab . Per margine zero si intende una macchina che alle PA che intenderanno dotarsene costerà 780 euro, Iva esclusa.
Il produttore ha comunque tenuto a spiegare in una nota che “le successive 2.500 macchine saranno offerte dal primo giugno senza limitazioni, a un prezzo inferiore a 1.000 ? + IVA, che comprenderà sia l’assistenza che un aggiornamento trimestrale del software per 2 anni”.
OpenPC, strumento che ha l’ambizione di aprire un fronte di mercato che ancora stenta ad affermarsi, quello delle piattaforme aperte per il desktop, da settembre sarà anche fornito in configurazioni laptop , con l’aggiunta di ulteriori ore di assistenza.
Riuscire a convincere un pubblico non abituato all’open source dei vantaggi che, secondo il produttore, OpenPC comporta, ha spinto l’azienda com’è prevedibile a dare risalto proprio alla questione dell’ assistenza . “OpenPC – ha dichiarato l’amministratore unico di Compulab, Marco Krieziu – sarà il primo desktop con l’esperto dentro. Questo esperto sarà un evangelista indipendente dell’open source, una scelta che valorizza il lavoro, le competenze e la professionalità di chi ha dedicato anche dieci anni della sua vita all’affermazione del software libero e open source”.
Il “tutor”, infatti, potrà essere scelto nell’ambito di quello che l’azienda definisce “un repertorio di professionisti indipendenti con importanti referenze maturate nella comunità italiana open source, che Compulab integrerà in una rete nazionale di supporto capace di erogare assistenza anche su progetti di migrazione a larga scala”.