Roma – “La visione di questo telefonino è riservata ad un pubblico adulto”. Sui display di molti cellulari, a quanto pare, questa è una frase che appare spesso. Sembra infatti che il cellulare stia diventando lo strumento preferito per la ricerca di materiale pornografico sul web, secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori di Google .
Se fino ad oggi il PC era lo strumento tipico di ricerca e fruizione di materiale per adulti, qualcosa sta cambiando. Lo riporta una ricerca condotta da Maryam Kamvar e Shumeet Baluja che, per conto di Google ( qui l’abstract), hanno analizzato un milione di ricerche effettuate dal software del noto motore di ricerca.
Ne è risultato che il materiale per adulti è l’obiettivo del 20% delle ricerche effettuate da telefoni cellulari (e solamente il 5% delle query lanciate da PDA). Una cifra rilevante, se si considera che la stessa tipologia di contenuti è oggetto “solo” dell’8,5% delle ricerche effettuate da PC.
Il team di studiosi di Google motiva questo risultato con il fatto che l’utente percepisce il proprio cellulare come uno strumento strettamente personale, addirittura intimo. Perciò si sentirebbe più libero di fare ricerche di materiale pornografico, sicuro di avere meno probabilità che altre persone possano scoprire le loro “abitudini”.
La ricerca sembra ribaltare definitivamente le convinzioni di chi, agli albori del web accessibile da telefonia mobile, riteneva improbabile il successo della pornografia “a portata di cellulare”, confermando invece le previsioni di coloro che, come Hutchinson-Wampoa (la società che in Italia controlla l’operatore TRE ), hanno sempre ritenuto che i contenuti hard sarebbero stati fra i preferiti anche nella connettività mobile, soprattutto con l’avvento delle tecnologie 3G, che consentono una migliore fruibilità e… godibilità.
Dario Bonacina