Roma – Altro che Occidente avanzato, in Indonesia stanno per accendere l’interruttore del più grande progetto mondiale di comunicazione powerline . Il provider Velchip, fornitore della tecnologia che consentirà di utilizzare le reti elettriche domestiche per il servizi broadband, ha ufficializzato il suo impegno.
Suhaimi Abdul Rahman, CEO di Velchip, ha dichiarato che il progetto “Smart Mosque” sarà implementato in tre anni grazie ad un capitale di 14 miliardi di dollari. “Offrirà a 60 milioni di utenti un servizio broadband illimitato con velocità di 224 Mbps, il tutto con un costo mensile di circa 5 Ringgit (1,58 dollari). Praticamente l’offerta più veloce ed economica del mondo”, ha sottolineato Rahman.
Non si tratta solo di un’interessante iniziativa tecnologica, ma anche di un progetto commerciale per sostenere la crescita economica di queste aree in via di sviluppo. Velchip, infatti, è riuscita a coinvolgere la malese Sarz Al Yahya Corporation, la statunitense STM Networks e le indonesiane Nadhlatul Ulama Indonesia e Manhad Islam Hadhari. La partecipazione delle ultime due è particolarmente interessante perché si tratta delle società che si occuperanno della messa in network delle moschee – quantificabili in più di 400 mila. La Malaysia è certamente un melting-pot di etnie e religioni, ma la componente musulmana conta per il 54%.
C’è chi ha approfittato per ironizzare sulle offerte speciali dei provider occidentali. Effettivamente, a prescindere dalla qualità del servizio finale, nessun operatore ha mai proposto soluzioni low-cost da pochi euro o dollari mensili.
Insomma, belle notizie per il popolo indonesiano. Se non fosse che il Governo locale ha deciso recentemente di censurare ogni contenuto pornografico online. Gli hacker hanno reagito prontamente violando il sito del Ministero delle Comunicazioni e facendo apparire sulla homepage la scritta “Provate che la Legge non è stata fatta per nascondere la stupidità del Governo”.
“Nessuno desidera costruire la propria identità nazionale disseminando pornografia e violenza”, aveva dichiarato il Ministro dell’Informazione indonesiano Mohammad Nuh, qualche settimana fa.
La nuova legge punirà chiunque venga colto a scambiarsi in rete materiale pornografico, messaggi che inneggiano a superiorità etniche e “notizie false e tendenziose”. Che fare quindi con un broadband da 224 Mbps?
Dario d’Elia