Bruxelles – Gli operatori di telefonia mobile sudano freddo. Sebbene le avvisaglie già ci fossero state, e sebbene l’Unione Europea abbia già in passato agito con una certa fermezza sulle tariffe mobili, ora la Commissione sembra intenzionata a muoversi anche sul fronte degli SMS transfrontalieri .
Il commissario alle TLC Viviane Reding ha affermato ieri che i prezzi pagati dagli europei per inviare messaggi di testo al di fuori del proprio paese, così come quelli pagati per l’utilizzo dei servizi dati, sono troppo alti e devono essere abbassati .
A detta del Commissario, da quando la Commissione ha imposto una severa riduzione e revisione delle tariffe di roaming internazionale, le tariffe sono scese anche del 60 per cento. Ma sono riduzioni che in nessun modo hanno intaccato il regno degli SMS, da sempre una vera e propria miniera d’oro per gli operatori del Vecchio Continente, compresi quelli italiani .
Reding ha citato i dati di Gartner , secondo cui nel 2007 in Europa Occidentale sono stati scambiati 202 miliardi di messaggini . Numeri esorbitanti, a cui si devono aggiungere quelli di chi ha consultato servizi dati.
Il problema in realtà non riguarda solo le tariffe troppo elevate ma anche l’ eccessiva varietà delle offerte , una vera e propria piaga per gli utenti che fanno spesso fatica a seguire l’evoluzione delle tariffe: non sono mancati casi di denunce delle associazioni dei consumatori dovute alle estreme difficoltà di molti utenti di capire quanto spendono. Reding ha avvertito che gli sviluppi del settore saranno tenuti sotto stretta sorveglianza dalla Commissione, spiegando che ci si può attendere un intervento dell’Esecutivo comunitario entro la fine del 2008 .
Si tratta di parole che potrebbero indurre i carrier ad operare autonomamente un “redesign” dei servizi e delle tariffe di settore. Una mossa preventiva che non hanno messo in campo con il roaming voce, e la cui assenza si è tradotta in un intervento dall’alto di Bruxelles che non è risultato particolarmente gradito ai grandi delle TLC.
La spinta comunitaria alla riduzione delle tariffe nel settore è anche l’onda che va cavalcando l’ Autorità TLC italiana, che ieri ha stabilito nuove formule per la progressiva riduzione delle tariffe telefoniche in Italia .
In particolare, il Garante ha deciso che entro il 2010 si raggiungerà la “simmetria tra tutte le tariffe di terminazione degli operatori di rete fissa, compresa quindi anche quella di Telecom Italia, ad un valore di 0,57 centesimi di euro al minuto”. A questa si accompagnerà anche una “discesa graduale dal 2007 al 2010 delle tariffe di terminazione degli operatori alternativi, secondo percorsi che tengono conto del grado di infrastrutturazione”. Sembra arabo ma non lo è: si tratta di una decisione che potrebbe non piacere a Telecom Italia e che sostanzialmente consentirà ai suoi concorrenti di sfruttare un prezzo di accesso pari o proporzionale a quello dell’incumbent.
Secondo una nota diffusa dall’Autorità TLC, questa decisione “rappresenta una importante innovazione nel contesto regolamentare europeo: sia perché viene stabilita una data per la perfetta simmetria tra la tariffa di Telecom Italia e quella dei concorrenti, sia perché a questo risultato si perviene mediante l’utilizzo, del tutto originale, di un modello economico predisposto con l’ausilio di consulenti internazionali e la collaborazione degli stessi operatori”.
Sul nuovo modello adottato dall’Autorità TLC si apre ora la consultazione pubblica nel corso della quale, senza il minimo dubbio, tutti i soggetti interessati non mancheranno di fornire la propria opinione. Sul documento, poi, si cercherà il parere proprio della Commissione Europea, che sembra comunque molto ben disposta ad accogliere tutti quei provvedimenti che nei diversi ambiti della telefonia possono provocare una riduzione dei prezzi associata ad un aumento della concorrenza .