Il mondo reale viene risucchiato nei metamondi? Gli oggetti della vita quotidiana si traducono in ammassi tridimensionali di pixel per essere impugnati, maneggiati, scambiati dagli avatar? Una provocazione di due artisti muove nel senso opposto, in un gioco di scatole cinesi che guarda con ironia alle dinamiche che animano i mondi virtuali, in uno spiazzante processo di esportazione di oggetti virtuali in oggetti tangibili. Di carta.
Export to World è il nome del progetto di Linda Kostowski e Sascha Pohflepp . Presentato a Linz nell’ambito della manifestazione Ars Electronica , prevede l’installazione di negozi reali modellati sugli store di Second Life. La merce in vendita? Prodotti a cavallo tra realtà e immaterialità, oggetti strappati alle realtà tridimensionali online per essere trasformati in modellini di carta. Rigorosamente offerti al prezzo di mercato dei mondi virtuali.
L’acquirente potrà scegliere qualsiasi oggetto abbia adocchiato nel metamondo: sarà OGLE a catturare e ad estrarre l’oggetto e le sue caratteristiche. Per convertire in qualcosa di tangibile l’elemento catturato su Second Life, i negozianti smanettano con un software per la creazione di modelli tridimensionali e con Pepakura Designer , per appiattire il modello in un foglio da ritagliare, con tanto di linee tratteggiate per la piegatura e linguette di carta da spennellare di colla.
Questo il prodotto in vendita presso lo store di Kostowski e Pohflepp: una rappresentazione di carta della rappresentazione digitale di un oggetto reale. Un artefatto che incarna una critica ironica e provocatoria dei metamondi e delle economie virtuali che sostengono realtà immateriali online.
Cosa fare dunque di una appetitosa ciambella di carta, una volta ritagliata e assemblata? Esattamente quello che gli avatar fanno di una ciambella di pixel nel metamondo di Second Life.
Gaia Bottà