Roma – Passa quasi sotto silenzio una notizia che ha però il sapore di una piccola importante evoluzione del sistema dei domini internet. Il criticatissimo , debole e incerto ICANN, l’ente supervisore del sistema, ha infatti deciso nel suo ultimo meeting di dar vita ad un organismo interno esplicitamente non americano.
Come molti già sanno, ICANN ha, per statuto e scopi, un respiro internazionale ma la sua soggezione diretta al ministero del Commercio americano e il deciso predominio delle posizioni statunitensi sul suo funzionamento e le sue decisioni hanno fin qui pesato enormemente nei rapporti dell’organismo con le autorità di gestione dei domini nazionali e i registrar in mezzo mondo. Ma ora si vuole cambiar rotta, o almeno si dichiara di volerla cambiare, affidando nuovi compiti e responsabilità ai soggetti non americani coinvolti nel sistema dei domini.
Quella varata dall’ICANN è una sorta di divisione consultiva alla quale parteciperanno rappresentanti di 240 organismi di gestione di domini internet di tutti i paesi. Si chiama ccNSO (Country-Code Names Supporting Organization).
ccNSO è importante perché ad essa viene delegata la creazione di procedure e direttive legate alla gestione dei domini “locali” (i ccTLD, come.it per l’Italia o.uk per il Regno Unito) ma, soprattutto, è la via prescelta dall’ICANN per trasformare il rapporto ormai deteriorato con i registrar e gli altri soggetti del settore in un rapporto di fiducia produttivo e costruttivo.
Sebbene sia ancora presto, molto presto, per poter valutare l’effettivo peso che ccNSO assumerà in seno alle decisioni dell’ICANN, decisioni che riguardano tutti coloro che svolgono attività su internet, la creazione del nuovo organismo appare come il frutto di un nuovo clima. Un clima di maggiore collaborazione innescato dal nuovo presidente di ICANN, Paul Twomey.
Dietro l’angolo ci sono naturalmente molti punti di domanda, come quelli legati alla trasformazione dell’ICANN da un organismo il cui status rimane da definire ad una sorta di “rettorato di Internet”, una eventualità che spaventa molti e che richiederebbe ulteriori riflessioni…
L’obiettivo dichiarato di Twomey comunque è, almeno per ora, quello di riprendere le fila dei rapporti internazionali perché solo da essi, e da una collaborazione davvero capace di funzionare, deriva la possibilità per il “nuovo ICANN” di slegarsi finalmente in modo formale dal ministero del Commercio americano. La soggezione dell’ICANN all’amministrazione americana è infatti ormai del tutto anacronistica e non ci sono scelte: o l’ICANN decolla come organismo davvero sovranazionale o è destinato, come preconizzato da molti critici, a collassare, con conseguenze per tutti.