Come i cattivi dei film hollywoodiani, anche la Web-Tax (o Google-Tax che dir si voglia) ricompare puntuale a turbare gli animi del mondo ICT: anche quest’anno un emendamento alla Legge di Stabilità , quella che un tempo si chiamava Finanziaria, ripropone l’idea di un’imposta che punti ad aggredire gli sfuggenti utili di un settore complesso come quello dell’economia digitale . A dire la verità, quest’anno c’è una novità: la paternità dell’ipotesi di tassazione per il business della new-economy non è più attribuibile all’on. Boccia, ma è frutto di un emendamento presentato da SEL.
L’ideatore originario del provvedimento, che era balzato agli onori della cronaca lo scorso anno, proprio nei giorni scorsi si era sfilato dalla polemica e smarcato da un eventuale nuova proposta: quando FIEG aveva rispolverato la questione sulla tassazione e gli utili di Google nel Belpaese, Boccia aveva chiarito di non avere alcuna intenzione di riproporre un emendamento alla Legge di Stabilità demandando ogni iniziativa al riguardo all’azione del Governo. A fare le sue veci ci ha pensato l’on. Giorgio Airaudo, di Sinistra Ecologia Libertà , che ha riproposto l’ipotesi con le stesse modalità dello scorso anno: l’acquisto di spazi pubblicitari online sarebbe possibile solo da soggetti che siano in possesso di una regolare partita IVA aperta in Italia, al contrario di quanto accade al momento con gli accordi di libero commercio a livello comunitario, e lo stesso dovrebbe valere anche per le inserzioni presenti nelle pagine dei risultati di ricerca (SERP).
Più interessante, e fattibile, è un altro emendamento comparso negli scorsi giorni che prevede l’abbassamento della tassazione IVA sugli e-book allo stesso livello di quello previsto per i libri cartacei , ovvero al 4 per cento. Sono addirittura tre le proposte inserite tra le modifiche possibili per la Legge di Stabilità, una ancora da SEL, una dal PD e una da Forza Italia: questa convergenza potrebbe anche significare che questa volta la richiesta già avanzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) potrebbe essere inclusa nel provvedimento finale. Al contrario della Web-Tax, che invece non pare essere tra le priorità del Governo: è più probabile che un eventuale provvedimento in merito possa venire fuori dal lavoro a livello comunitario con l’armonizzazione dell’approccio fiscale tra tutti i membri dell’Unione. ( L.A. )