L’idea era semplice: sfruttare il normale rollio o sobbalzo dell’automobile per recuperare energia, come già fanno le auto ibride o elettriche con la frenata. Un gruppo di studenti del MIT aveva realizzato il primo prototipo di sospensione di questo tipo nel 2009 , e l’aveva chiamato GenShock: come di consueto Oltreoceano, avevano racimolato qualche dollaro e messo in piedi la loro startup basandosi sulle loro esperienze universitarie, ma da allora poco o nulla si era più saputo del loro progetto. Che ora, invece, diventa reale e commerciale .
La tedesca ZF Friedrichshafen, azienda che produce componenti per l’industria dell’automobile, ha annunciato l’avvio di una partnership con Levant Power, ovvero l’azienda che ha sviluppato la tecnologia GenShock: verrà realizzata e messa in commercio la prima sospensione attiva elettrica con recupero di energia del mercato, nella speranza di riuscire a mettere assieme un prezzo vantaggioso e qualità promettenti che convincano le grandi case automobilistiche ad adottare la componentistica frutto della collaborazione.
GenShock non è altro che un dispositivo da affiancare a una normale sospensione idraulica: tramite una pompa regola l’afflusso di liquido nel pistone dell’ammortizzatore, e sfrutta il passaggio del liquido per recuperare energia da accumulare in qualsiasi forma o nelle batterie presenti nel veicolo o per alimentare l’impianto elettrico. Naturalmente per rendere il meccanismo compatibile con l’utilizzo comune di un’auto è stato necessario sviluppare componenti specifiche (come l’elettrovalvola che regola l’affluso del liquido nel pistone), ma ora i tecnici giurano che la sospensione attiva risultante offre il comfort tipico di una berlina unito alla capacità di migliorare la tenuta di strada che ci si attenderebbe da una vettura sportiva .
Tra le capacità accessorie del GenShock (il cui funzionamento viene mostrato in questo video il cui incorporamento è purtroppo disattivato) c’è anche la capacità di sollevare una singola ruota per volta per, ad esempio, permettere al pilota o al meccanico di sostituirla o intervenire sulla meccanica dei freni. Al momento non c’è una data precisa indicata per la messa in vendita del primo esemplare della nuova sospensione, poiché nel comunicato stampa viene indicato il 2016 come data indicativa entro la quale ZF prevede la produzione di almeno 1 milione di esemplari che verranno montati nelle vetture delle più note marche di auto in circolazione.
Luca Annunziata