Roma – Ha messo in piedi Linspire Inc. , già nota come Lindows, facendosi largo a suon di battaglie legali e di un Linux alla portata dei più. E ora ha deciso che le uova nel paniere vanno rotte anche ai grandi jukebox che vendono musica in rete.
Lui è Michael Robertson , ormai celeberrima figura della tecnologia, che ha annunciato il lancio di Mp3Tunes , negozio dove la musica si potrà comprare ed ascoltare tutta in formato mp3, libero da tecnologie DRM (digital rights management).
Sferrando quello che ritiene essere un dovuto attacco ai big del settore, prima tra tutti Apple con il suo iTunes , Robertson crede che i tempi siano maturi per rimescolare le carte, puntando tutto sulla musica indipendente , quella che può scegliere come distribuirsi senza doversi piegare alle volontà delle etichette tradizionali.
Non appena verrà lanciata, e dovrebbe ormai essere solo questione di ore, la nuova struttura di Robertson metterà a disposizione alcune centinaia di migliaia di brani musicali che arrivano da discografici alternativi e artisti che vogliono tentare la via della rete in un modo nuovo, più libero e aperto verso gli utenti. Il prezzo delle tracce in vendita sarà concorrenziale, meno di 90 centesimi di dollaro per brano, con interi album venduti a meno di 9 dollari.
Robertson sembra consapevole che l’assenza di tecnologie di protezione non gli consentiranno facilmente di porre in catalogo le opere delle major discografiche, ma quella che sembra voler tracciare è una rotta per alcuni versi assai vecchia, quella dell’mp3, e per altri del tutto controcorrente, visto che si libera del DRM . Distribuire così gli mp3 significa poter ascoltare la musica su qualsiasi dispositivo evoluto, di registrarla e farla girare a piacimento, di conservarla su hard disk o masterizzarla su supporti ottici.
L’idea non è nuovissima ma vista la capacità di Robertson di farsi largo sul mercato c’è chi crede davvero che accadrà qualcosa di nuovo. L’esperienza Robertson ce l’ha tutta, visto che è stato il fondatore dell’allora “mitico” mp3.com poi ceduto a Vivendi per limitare le conseguenze legali dei servizi avanzati forniti agli utenti. Non solo, l’iniziativa di Robertson coincide con un momento di enorme popolarità di Mercora , che consente di distribuire musica in modo del tutto legale via P2P condividendola in streaming (vedi la recensione di Mercora su Punto Informatico ). Insomma, il momento sembra quello giusto.
“Non voglio – ha spiegato il dinamico manager americano – un mondo dove ogni traccia musicale o ogni dispositivo che compro ha su di sé il logo di un frutto”. Il riferimento ad Apple è assai più che palese. Un riferimento obbligato sia per l’enorme popolarità di iTunes e del player iPod sia per l’utilizzo da parte della Mela di tecnologie DRM.
“Sono più interessato – ha continuato – ad un mondo dove i consumatori abbiano una scelta: dove possono scegliere qualsiasi player portatile, qualsiasi software e qualsiasi sistema operativo ed ascoltare la loro musica. Questo è ciò che l’mp3 rende possibile”.
Tutto questo non piacerà alle major. “Ovviamente – ha dichiarato infatti Robertson – questo sarà un cambiamento rispetto a dove loro si trovano. Hanno dato in licenza la loro musica a sistemi basati su DRM e non a sistemi senza DRM”. Ma sembra speranzoso: “Cerchiamo di far passare il messaggio”.
Sul fronte business, Mp3Tunes si reggerà sugli acquisti di musica ma anche sulla diffusione di un dispositivo chiamato Mp3beamer , definito come “hub” per la musica digitale che può essere connesso ad altri dispositivi elettronici cosicché si possa accedere alla musica archiviata ovunque ci si trovi. Questo almeno è quello che afferma Robertson. Il beamer sarà presto in vendita online.