L’evoluzione di Windows Phone si chiama Windows Mobile : ironia della sorte il vecchio nome della piattaforma di Microsoft per i dispositivi che fino a qualche anno fa avremmo chiamato cellulari, e che oggi invece si chiamano smartphone, viene rispolverato per meglio incarnare le novità che l’azienda di Redmond ha presentato nel corso della sua annuale conferenza per gli sviluppatori Build. Novità che puntano a trasformare Windows in una piattaforma unica su cui far girare app sviluppate per qualsiasi OS (anche concorrente), e che potrebbero traghettare i dispositivi mobile in una nuova era nella quale si trasformino in autentico cuore della vita digitale degli individui.
L’esempio più lampante di questa possibilità è costituito da Continuum , un nome già sentito nel mondo degli smartphone ma che nel caso di Microsoft assume un ruolo particolare: l’idea di usare un cellulare come parte pensante di un classico setup da scrivania non è originale, ci lavorava pure Canonical per la sua Ubuntu, ma Microsoft sembra sarà la prima a mettere in pratica e rendere davvero disponibile una versione funzionante e funzionale di questa tecnologia. Un cellulare Windows 10 (o Windows Mobile? occorrerà un po’ per chiarire al meglio l’onomastica) appositamente progettato su una piattaforma hardware messa a disposizione da Qualcomm sarà in grado di collegarsi a uno schermo, una tastiera e un mouse e far girare applicativi come quelli Office con un’interfaccia pressoché analoga a quella delle stesse applicazioni in versione desktop.
Contiuum in pratica si collega allo schermo sulla scrivania, o alla TV, e li trasforma nell’estensione dello smartphone: un po’ come quando si collega un monitor a un portatile e si espande il desktop . Le app che vengono lanciate attraverso il mouse e la tastiera non influiscono sul funzionamento del cellulare, che può continuare a ricevere e inviare telefonate e quindi conservare il suo impiego originario: l’esempio illustrato da Joe Belfiore, responsabile della piattaforma per Microsoft, è quello di un papà che lancia un film sulla TV per i propri figli mentre continua a consultare le sue email sul cellulare, o di un dipendente che si siede ad una scrivania condivisa e inizia a consultare la propria posta elettronica e i propri documenti contenuti sul proprio smartphone o nella nuvola. Non sono necessari driver o adattatori: tutto dovrebbe essere già compreso nell’hardware e software già a bordo del dispositivo (anche se probabilmente sarà necessario qualche ricevitore per i componenti da scrivania).
La versione di Outlook, o Excel, che verrà lanciata sul monitor PC sarà esteticamente e funzionalmente pressoché identica alla controparte desktop (prevedibilmente sarà priva di alcune capacità, come già accade su iOS e Android, per venire incontro alle capacità dello smartphone o del tablet). Merito del fatto che il programma di “grande riunificazione” portato avanti da Microsoft per il codice di Windows ha fatto grandi passi in avanti con la versione 10 del sistema operativo: ora Office condivide, tanto per fare un esempio, gran parte del proprio codice tra le versioni mobile e desktop, e questo consente di trasformarlo in un’applicazione modulare, scalabile e compatibile con gli stessi plugin e le stesse estensioni ovunque.
Inutile dire che gli smartphone, o tablet, che potranno sfruttare le funzioni Contiuum sono quelli che nasceranno nei prossimi mesi con a bordo direttamente Windows 10 (Mobile): come detto è necessaria una piattaforma hardware specifica, che Microsoft ha selezionato sul catalogo Qualcomm, per supportare il doppio monitor e attualmente nessuna delle proposte Lumia è in grado di farlo. In attesa dei prossimi annunci in merito all’hardware, dunque, non è possibile dire molto su quale sarà l’effettiva potenza di questa nuova categoria di device.
Altrettanto familiare è l’altro grande annuncio in chiave mobile che Microsoft ha fatto dal palco di San Francisco: sulla scia di quanto si era già visto con BlueStacks , a Redmond hanno lavorato a due differenti progetti per rendere compatibili le app sviluppate per iOS e Android con Windows 10. Islandwood e Astoria, così si chiamano, hanno in realtà sfumature leggermente diverse: a una prima occhiata parrebbe che il primo, riservato a iOS, sia più votato al porting delle app sul desktop, mentre il secondo sia un vero e proprio middleware incorporato in Windows versione mobile per consentire di installare ed eseguire i classici APK di Android.
A dimostrazione delle qualità di Islandwood, sul palco Microsoft ha mostrato il celebre gioco Candy Crush Saga per iOS girare su un PC: merito del lavoro dei tecnici di King che con “minimi cambiamenti” al codice hanno potuto portare la propria app da una piattaforma all’altra. Islandwood in pratica inserisce il supporto per il codice Object C in Windows 10 , ma richiede uno sforzo agli sviluppatori per ottimizzare e completare il codice da far girare sulle due diverse architetture: non sarà quindi possibile traghettare semplicemente un’app da iPhone al proprio personal computer, tanto più che l’unica via per ottenerle di solito è ( per ora ) il marketplace App Store integrato esclusivamente sui device Apple, ma anche grazie agli strumenti rilasciati sempre ieri da Microsoft (Visual Studio Code per Mac in testa) il lavoro dovrebbe essere piuttosto agevole.
Astoria è invece un prodotto diverso , con scopi molto differenti dal precedente: in questo caso i pacchetti delle app Android scritte in Jaa o C++ dovrebbero praticamente girare inalterati su uno smartphone per cui sono stati progettati o su un Lumia dotato della nuova tecnologia Windows 10. In questo modo il numero di app e servizi disponibili per Windows Phone Mobile dovrebbe crescere significativamente e colmare una distanza che tuttora sussiste rispetto alle piattaforme più affermate. Ci saranno comunque delle eccezioni: non sono stati chiariti tutti i dubbi, ma senz’altro Astoria offrirà una compatibilità non perfetta con i componenti AOSP e GMS di Android, visto che alcune API e servizi di Google sono protetti da specifiche licenze non-open.
L’ obiettivo di Microsoft , comunque, più che “rubare” app alla concorrenza è probabilmente quello di rendere più credibile e funzionale Windows 10 come piattaforma. La speranza è che più che offrire una scelta, Windows possa (ri)trasformarsi nel punto di partenza per gli sviluppatori e farlo quindi tornare al centro dell’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori: se ciò riuscisse anche solo in parte sarebbe comunque un buon risultato. In ogni caso, l’apertura progressiva di componenti della piattaforma Microsoft dovrebbe consentire anche l’impiego dei servizi di Redmond altrove: Cortana all’interno di un’app Android, in altre parole, oggi pare una prospettiva piuttosto concreta.
Luca Annunziata