Uno studente dell’ Università di Bath ha realizzato un prototipo di robot che potrebbe semplificare le operazioni di esplorazione dei fondali marini – ormai sempre più strategici per la raccolta delle materie prime. La peculiarità del dispositivo è quella di essere stato progettato partendo dall’anatomia dei granchi, e di essere completamente realizzato con i mattoncini della serie Lego Technic . Insomma, un altro roboanimale , che sarà comunque più veloce di una cyber-lumaca .
“La Natura sa bene quello che funziona meglio e quindi può essere una fonte di ispirazione per il design ingegneristico”, ha dichiarato Charles Gage, lo studente che ha curato il progetto presso il Dipartimento di Biomimetics & Technical Creativity . “I granchi sono modelli perfetti per quel tipo di robot che desideriamo realizzare, visto che sono di fatto mezzi anfibi già testati “.
Gage ha spiegato che la procedura di sviluppo è partita con la semplice analisi dei movimenti dei granchi, della loro postura e della “falcata”. Poi le informazioni sono stati utilizzate per creare un modello meccanico, successivamente trasposto al robot. “Il robot è stato creato copiando le caratteristiche del granchio, quindi con quattro paia di zampe distribuite su due lati – ha spiegato lo studente – Si tratta di un design biomimetico molto stabile, che agevola i cambiamenti di direzione e previene interferenze meccaniche fra le zampe”.
Inoltre, i test che si sono svolti in autunno presso le spiagge di Minehead (Somerset) hanno confermato che il suo modello meccanico è anche estremamente efficiente: la velocità di “crociera” inoltre poteva essere cambiata mantenendo gli stessi giri del motore elettrico, e intervenendo sulla lunghezza delle zampe.
“Il prototipo è stato realizzato per semplicità con i mattoncini Lego Technic – ha aggiunto Gage – Ci sono pochi robot giocattolo sul mercato che assomigliano a veri granchi, ma questo è ancora più unico perché cammina come uno vero”.
L’obiettivo a breve termine è quello di migliorare ulteriormente il prototipo e renderlo completamente anfibio, migliorando anche la sua stabilità in condizioni ambientali diverse. Come sottolinea però ZDNet bisognerà vedere se le aziende che si occupano di ricerche sottomarine saranno interessate a “giocattoli” di questo genere: il Meccano è pur sempre leader del settore…
Dario d’Elia