Robot che hanno paura , robot che imparano a portare qualsiasi cosa al loro padrone. Queste le novità emerse in queste ore sui progressi di una scienza che sta conoscendo uno sviluppo impressionante in tutto il Mondo.
Uno di questi è Phobot , un robottino realizzato da studenti dell’ Università di Amsterdam con i materiali di Lego Robotics e software della National Instruments . Se Phobot vede lo… sguardo arcigno di un robottone grande e minaccioso, si tira indietro e comincia a girare su sé stesso. Riesce, però, a superare la paura gradualmente, prendendo confidenza con robottini più piccoli, mimando la dinamica della cosiddetta “esposizione graduale”.
“Lo scopo di questo robot è quello di dare una mano ai bambini che soffrono di un qualsiasi tipo di paura, facendo un passo alla volta”, dice Orl de Rooij, membro del team. Il bambino direbbe: “Ehi, non ho paura solo io, anche il robot ha paura, quindi forse possiamo aiutarci tra noi”.
Tra gli altri robot che catturano l’attenzione, come è accaduto in un recente contest , anche Pot Bot , un robot dal pollice verde che si occupa non solo di annaffiare le piante, ma anche di rilevare se l’annaffiatura sia stata o meno gradita alla flora (quella vera) e se l’esposizione alla luce debba essere modificata.
Ma sul palco del concorso voluto dal Georgia Institute of Technology e Emory University c’è un altro protagonista : El-E (da pronunciarsi come il nome Ellie ). Questo robot supera una tra le principali difficoltà dei suoi simili nel “capire” gli esseri umani: per indicargli quale oggetto deve portare al suo padrone, è sufficiente puntarglielo con un normale puntatore laser. Un robot che sta facendo parlare di sé.
Allo stesso modo piace e colpisce anche Big Dog , progettato da Boston Dynamics . Un robot già noto agli appassionati ma che ora è stato ulteriormente aggiornato. Qui sotto un filmato esplicativo dei suoi progressi:
Marco Valerio Principato