Nell’attesa che il controllo del pensiero sia una pratica standard del rapporto uomo-robot, al momento ci si deve accontentare di un più prosaico paio di guanti speciali e di una cam che cattura i movimenti dell’utilizzatore, trasformandoli poi in comandi per il piccolo automa collegato. È quanto permette di fare Robovie-PC , drone di quasi 39 centimetri di altezza pensato per coprire il mercato intermedio esistente tra gli automi high-end da laboratorio e quelli amatoriali messi in mostra nei contest specializzati.
Nato da una collaborazione tra Advanced Telecommunications Research Institute International e Vstone , l’ultimo robot che arriva dal Sol Levante pesa 2,2 chilogrammi e sfoggia 20 giunture totali, sei per ogni piede, tre per ogni braccio e due nella testa. Completano la dotazione hardware una camera con sensore CMOS da 1,3 megapixel montata nella testa, connettività WiFi e USB e soprattutto un processore Intel Atom Z530 con clock da 1,60 GHz.
Commercializzato con un target di prezzo di oltre 3mila euro (399mila yen), Robovie-PC può essere controllato da remoto su un sistema operativo Windows XP/Vista o Linux , mentre la compatibilità con Windows Seven dovrebbe essere aggiunta a breve. Le modalità di controllo possono variare dall’utilizzo di un controller con tanto di feed video trasmesso dalla cam del drone al PC, a un paio di guanti particolari dotati di speciali marcatori.
Una videocamera collegata al sistema si incaricherà di tracciare il movimento tridimensionale dei marcatori, replicando di conseguenza le azioni da far compiere alle “mani” ambidestre del robot. Un’inclinazione dei guanti a 90 gradi farà ad esempio sì che Robovie-PC afferri l’oggetto che ha davanti.
Sensore giroscopico e accelerometro, servomeccanismi ai gomiti e “armatura” in grado di proteggerlo da urti e cadute sono tra le caratteristiche (di serie e accessorie) con cui la società produttrice spera di invogliare gli acquirenti a fare proprie 50 unità di Robovie-PC all’anno.
Alfonso Maruccia