L’intelligenza artificiale è una tecnologia che offre un valido supporto tecnico, ma per utilizzarla in modo ottimale è necessario inserire il prompt appropriato. Un prompt è una sequenza di parole che induce l’AI a generare una risposta adeguata a seconda dell’esigenza. Per formulare dei prompt efficaci, è opportuno seguire alcune direttive importanti che consentono di potenziare l’AI. Ecco quali sono gli hack avanzati di prompt engineering per rendere l’intelligenza artificiale sempre più potente.
- Come creare un prompt efficace per l’AI
- Tecniche di prompt engineering: inserire dei vincoli
- Prompt: l’importanza delle parole
- L’AI non è perfetta: ecco come correggerla
- Contesto del prompt
- Dividere le richieste in vari prompt
- Prompt: come inserire ciò che non si desidera nella risposta
- Modifiche avanzare
- Il test dell’AI
Come creare un prompt efficace per l’AI
L’AI è una tecnologia che permette di generare contenuti di qualità in modo automatico, a partire da un input testuale chiamato prompt.
Il prompt è quindi la parte fondamentale della comunicazione tra utente e AI. A questo scopo per creare un prompt efficace bisogna seguire alcuni consigli generali, tra cui:
- Definire chiaramente l’obiettivo e il contesto del prompt, specificando il tipo di output desiderato, il tono, lo stile, la lunghezza e le eventuali restrizioni o requisiti;
- Fornire esempi concreti e rilevanti di input e output, per mostrare all’AI cosa ci si aspetta da essa e come valutare la qualità del suo lavoro;
- Usare un linguaggio semplice e diretto, evitando ambiguità, contraddizioni, ironia o sarcasmo, che potrebbero confondere o ingannare l’AI;
- Dare feedback positivi e negativi all’AI, per rinforzare i suoi punti di forza e correggere i suoi errori, usando parole chiare ed esplicite;
- Sperimentare diverse varianti e modifiche del prompt, per testare le capacità e i limiti dell’AI e trovare la soluzione più adatta al proprio scopo.
Anche se questo è solo l’inizio, per inserire un prompt perfetto. Infatti; ci sono moltissimi altri elementi da tenere in considerazione e da ricordare per creare il prompt perfetto.
Tecniche di prompt engineering: inserire dei vincoli
Per realizzare un input che sappia esprimere veramente le proprie intenzioni, è importante definire anche i limiti dell’AI, qualunque sia la piattaforma che si usa, che riguardi la generazione di testo, di immagini o altro. Impostando dei vincoli, si riesce a ottenere delle risposte più focalizzate e pertinenti da parte dell’intelligenza artificiale.
Per fare degli esempi di prompt con dei vincoli, si possono usare diverse tecniche, come usare delle parole chiave o dei termini specifici per indicare il tema, il genere, lo stile o il formato dell’output desiderato. Per esempio: “Scrivi una poesia romantica in rima baciata”, “Disegna un ritratto realistico di Leonardo da Vinci”, “Genera un codice Python che calcoli il fattoriale di un numero”.
Prompt: l’importanza delle parole
Per generare un contenuto di qualità con l’AI, è possibile effettuare diverse prove di prompt per raggiungere il risultato desiderato. Per riuscirci, è importante “giocare” con le parole e tentare di variare il modo di dialogare con l’AI, per ottenere sia risposte migliori che diverse. Nello specifico, si può spaziare con i verbi, partendo da “Descrivi” per poi passare a “Spiega”, “Parlami”, “Racconta” e altro. Questi verbi hanno delle sfumature diverse che possono influenzare il tipo di output che si ottiene.
Attenzione, anche la punteggiatura è importante all’AI a comprendere meglio le query. Infatti, serve utilizzare la spaziatura strategica e la punteggiatura; conoscere i simboli speciali e fare attenzione agli spazi, alle virgole e ai punti.
L’AI non è perfetta: ecco come correggerla
L’intelligenza artificiale permette di creare una conversazione che va incoraggiata e corretta. Infatti, oltre a un ottimo prompt, è utile anche guidare l’AI verso i suoi errori o i suoi meriti. Per migliorare l’AI, è importante segnalare quando risponde in modo corretto e correggerla nel caso contrario. Nello specifico, si possono inserire dei feedback per una maggiore precisione sulle query. Usando questi feedback, si può creare un dialogo più efficace e più costruttivo con l’AI, che le permetta di apprendere dai suoi errori e di rafforzare le sue competenze. Come ad esempio “La risposta generata non è corretta” o ancora “Ho ricevuto le informazioni che cercavo” e così via a secondo dell’argomento e del contesto.
Contesto del prompt
Per ottenere un risultato migliore, l’AI deve conoscere il contesto in cui opera, cioè il dominio di conoscenza che riguarda il prompt. Per specificare il contesto, si può usare il priming dell’intelligenza artificiale, cioè una tecnica che consiste nel fornire all’AI delle informazioni preliminari che la aiutino a orientarsi e a selezionare le risorse più appropriate. Per fare un esempio è preferibile digitare “Come storico, descrivi la Seconda guerra mondiale” invece di scrivere soltanto “descrivi la Seconda guerra mondiale”.
Dividere le richieste in vari prompt
Inoltre, quando si richiede all’AI di generare un contenuto complesso, è importante capire che non è possibile ottenere tutto e subito. Per una risposta adeguata, è necessario suddividere le richieste complesse in più passaggi e ottenere la risposta desiderata in modo graduale. Infatti, suddividendo le richieste complesse in più passaggi, si può creare un prompt più efficace e più adatto al proprio scopo, sfruttando al meglio le capacità dell’AI.
Prompt: come inserire ciò che non si desidera nella risposta
Ma il prompt non deve indicare solo ciò che si desidera ottenere, al contrario è importante essere chiari anche su ciò non si desidera che appaia nell’output. Infatti, è necessario specificare le esclusioni e le restrizioni a cui l’AI deve attenersi nella sua generazione. Per fare un esempio pratico: “Spiega un progetto senza usare il gergo tecnico”.
In questo caso serve per ottenere una spiegazione di un progetto in modo semplice e comprensibile, evitando di usare termini tecnici che potrebbero essere confusi o sconosciuti al destinatario. Per procedere sarà sufficiente inserire delle parole negative o per esprimere ciò che si vuole evitare. Attenzione, è necessario ricordare che il prompt deve comunque restare chiaro ed è sconsigliato aggiungere, anche in questo caso, troppe indicazioni sugli elementi da non inserire.
Modifiche avanzare
Per creare un prompt per l’AI perfetto, quando possibile, bisogna saper controllare il livello di creatività e di coerenza dell’output generato. Due parametri fondamentali per raggiungere questo obiettivo sono la temperatura e il top-k. La temperatura è un valore che regola il grado di casualità dell’output: una temperatura alta (ad esempio, 1.0 o superiore) produrrà un output più vario e originale, ma anche più rischioso e imprevedibile; una temperatura bassa (ad esempio, 0.5 o inferiore) produrrà un output più concentrato e deterministico, ma anche più noioso e ripetitivo.
Il top-k è un valore che limita il numero di token (parole o sub-parole) tra cui l’AI può scegliere il prossimo: un top-k basso (ad esempio, 20 o 40) produrrà un output più focalizzato e accurato, ma anche più monotono e prevedibile; un top-k alto (ad esempio, 100 o 200) produrrà un output più diverso e creativo, ma anche più confuso e incoerente. Per trovare il giusto equilibrio tra temperatura e top-k, bisogna sperimentare diverse combinazioni in base al tipo di contenuto che si vuole generare, al pubblico a cui ci si rivolge e al risultato che si vuole ottenere.
Il test dell’AI
Infine, l’AI va testate seguendo diverse strategie e confrontando i risultati che si ottengono durante una conversazione. Per procedere è necessario affinare l’AI gradualmente fino alla risposta decisiva, mai fermarsi al primo tentativo. Ad esempio ponendo delle domande che chiariscano passo dopo passo la risposta, prima di raggiungere quella definitiva.