Un’organizzazione piramidale per far soldi. Un modello di business abusato per frodi e truffe, un modello di business adottato da Capazoo, rediviva piattaforma di social networking che promette di retribuire i propri utenti in base alla loro rete di relazioni.
Capazoo all’apparenza è un ordinario servizio di social networking, spiega Techcrunch . Offre ai suoi utenti spazi in cui sbizzarrirsi nel blogging, nella condivisione di immagini e di contenuti video. Ma non è tutto: Capazoo cerca di attrarre e fidelizzare gli utenti, di convincerli a postare contenuti e a sorbirsi messaggi pubblicitari promettendo loro del denaro . E non solo condividendo con gli utenti le entrate pubblicitarie incamerate, ma proponendo loro di invischiarsi in un meccanismo che intreccia denaro e amicizia, complimenti sinceri e avidità.
L’occasione di guadagnare è offerta ai netizen con gli Zoop, riconoscimenti che ciascuno può assegnare agli altri utenti per complimentarsi per i contenuti postati o per un profilo particolarmente intrigante. Ogni utente può assegnare dai 5 ai 1000 Zoop al giorno, nessun limite al numero di Zoop che ciascun utente può ricevere. Ogni Zoop vale un centesimo di dollaro : possono essere convertiti in denaro solo aderendo al programma premium proposto da Capazoo per la modica cifra di 34,95 dollari all’anno.
Ma gli Zoop non sono gratuiti come una pacca sulla spalla o un complimento sincero: gli utenti devono guadagnarsi la possibilità di ricompensare gli altri Capazooers reclutando nuovi membri, spingendoli ad aderire al programma premium e invitandoli a reclutare a loro volta nuovi mattoni che andranno ad affollare la base della piramide.
Capazoo è inoltre una vetrina per gli artisti: in virtù di un contratto con Emergenza, azienda specializzata nella promozione di concerti, i musicisti che non operano sotto l’ala protettiva della major e che si sono riservati uno spazio su Capazoo potranno convertire l’apprezzamento degli utenti in partecipazioni ad eventi organizzati ad hoc.
Non bastasse l’allettante proposta di monetizzare la presenza online degli utenti, Capazoo fa leva sulle preoccupazioni riguardo alla privacy. In un comunicato stampa Capazoo assicura di tutelare la riservatezza dei suoi utenti, promette loro di non vendere alcun dato agli inserzionisti. E strizza l’occhio ai netizen delusi da Facebook : in cambio della loro conversione Capazoo promette gratuitamente un’accoglienza da utenti premium.
Gaia Bottà