Il DWP ( Department for Work and Pensions ) inglese ha appena varato un suo sito di social networking , nell’intento di promuovere il dibattito tra i non più giovani e il Governo.
Questa, in sintesi, l’iniziativa, sviluppata in collaborazione tra la Hansard Society e la Generation Xperience Campaign del DWP. Al lancio del sito, i funzionari del Dipartimento si sono detti disposti ad aggiornarlo regolarmente, avviare nuove discussioni e intervenire in quelle già in atto. Non solo: vi è intendimento di collegare questo nuovo social network alle più note strutture già esistenti, quali Facebook, MySpace, YouTube e Flickr.
La decisione scaturisce dalla recente analisi sul livello di alfabetizzazione telematica, svolta dalla Generation Experience Campaign , tra le fasce d’età prese in considerazione. Lo studio ha evidenziato che, in Inghilterra, oltre la metà di tali persone dispone di accesso a Internet, per arrivare a oltre tre quarti nella fascia compresa tra 50 e 64 anni. In tale fascia, inoltre, l’analisi rivela che almeno un individuo su sei ha conquistato il campo dell’ Instant Messaging , la frequentazione dei siti di networking sociale e le chat room , mentre l’impiego della posta elettronica si avvia verso l’essere la norma, con il 37% delle persone totali che la impiegano regolarmente.
Ultimo, ma non meno importante dato emerso dallo studio, è che oltre la metà (precisamente il 56%) delle persone ha fissato tra gli obiettivi prioritari della propria “vita da pensionati” quello di imparare ad usare il computer .
Il Ministro delle Pensioni, riferisce vnunet.com , nella circostanza ha detto: “Ci sono 20 milioni di persone con più di 50 anni d’età in Inghilterra, che hanno contribuito ad un’economia fiorente, una società forte e un Paese migliore. È di vitale importanza tenere in considerazione i loro punti di vista. Con questo schema, ci avviciniamo a uno dei modelli di comunicazione che sta diventando sempre più adottato in tali fasce d’età. Se i più noti siti di social networking sono orientati agli interessi dei più giovani, (l’avvicinarsi ai loro modelli, ndr) è un modo efficace di parlare con le persone meno giovani e ascoltarle, riducendone i rischi di isolamento e promuovendo la digital inclusion “.
Non resta che augurare anche all’Italia il riprodursi di analoghe iniziative, sperando che le statistiche su alfabetizzazione telematica, isolamento degli anziani e digital divide non portino cifre troppo… diverse.
Marco Valerio Principato