Roma – “L’unico software che cattura le loro email e te le inoltra”. Così SpectorSoft presenta il proprio programma-spia eBlaster sulle pagine del suo sito , pagine finite ora all’attenzione dei media per le nuove funzionalità incluse in eBlaster 3.0. Un programmillo venduto a manager o genitori che vogliano tenere sotto controllo le attività online di dipendenti e figli.
Le nuove capacità spionistiche del software sono pensate per consentire di guardare anche nelle caselle di posta elettronica web, quelle Web Mailbox che in molti ambienti vengono utilizzate al posto di quelle aziendali (o familiari) per evitare “intercettazioni” sgradite all’utente. L’idea di SpectorSoft, finita più volte nel fuoco delle polemiche, è quello di consentire ad un’azienda di scoraggiare qualsiasi uso personale di… qualsiasi email.
Va da sé che le email così “catturate” dal software, peraltro già capace di intercettare chattate e altre comunicazioni online, possono essere appunto messaggi personali e la loro veicolazione a terzi può costituire una seria violazione della privacy.
In sé il funzionamento del software, non rivelato nei dettagli, è comunque piuttosto semplice, in quanto si limita ad effettuare una copia dei messaggi ogni volta che questi vengono inviati o ricevuti dal soggetto preso di mira.
Se è vero che esistono da anni programmini e tools reperibili online che consentono di compiere operazioni simili o persino più “approfondite” di quelle di eBlaster, è forse la prima volta che un prodotto confezionato da una nota impresa si rivolge con questa spregiudicatezza non solo alle famiglie ma soprattutto ai business, a quelle aziende preoccupate del tempo che gli impiegati “perdono” nell’utilizzo personale delle risorse informatiche. Non stupisce, in questo quadro, che qualcuno abbia già avvisato i potenziali clienti che utilizzare eBlaster in azienda può portare dritti in tribunale…