L’idea è quella di dare una mano ai ragazzi che studiano o si affacciano al mondo del lavoro: se ti chiami Microsoft, produci sistemi operativi e piattaforme di sviluppo, e sei presente in tutto il mondo o quasi, il modo più ovvio è dargli accesso a strumenti software, a seminari e laboratori il più possibile simili a quelli dei professionisti del settore. Dreamspark , iniziativa accanto a cui si muovono parallele Youthspark e Bizspark , è proprio questo.
L’ iniziativa globale di Microsoft, da poco rilanciata non casualmente in concomitanza con l’uscita di Windows 8, ha visto l’ultimo appuntamento italiano svolgersi poco più di una settimana fa in quel di Milano durante la Games Week . Un laboratorio pratico per introdurre i più giovani allo sviluppo di applicazioni e servizi : e quale occasione migliore per arrivare a loro che un appuntamento dedicato ai videogame, uno stratagemma per unire l’utile al dilettevole. “Possiamo provare a spingere i ragazzi a cercare nuove opportunità – spiega Anders Nilsson, direttore della divisione Developer and Platform Evangelism di Microsoft Italia – Soprattutto in Italia il tema della disoccupazione giovanile è molto importante: noi non pensiamo di poter risolvere i problemi, ma possiamo provare a dare un contributo”.
L’evento chiamato WOWZAPP si è svolto in contemporanea a un hackaton in decine di nazioni in tutto il Mondo: in Italia è consistito in un laboratorio di 3 ore, ripetuto in sessione mattutina e pomeridiana, in cui illustrare a neofiti e più smaliziati la via che porta da un’idea alla realizzazione di un app da pubblicare sul Windows Store. La nuova interfaccia di Windows 8, i servizi cloud (ovviamente con una particolare attenzione per Azure), il processo di registrazione e pubblicazione sul marketplace del nuovo sistema operativo. Solo il primo appuntamento di un filone che bisserà almeno due volte al mese a Roma e Milano, e che prova a creare un ciclo di appuntamenti che conduca i più giovani verso Imagine Cup, e i più grandi a prendere in considerazione l’ipotesi di mettersi in gioco con una startup.
Non è la prima iniziativa di questo tipo realizzata quest’anno: con la Regione Lombardia c’era già stato un Hackaton dedicato agli open data , uno dei temi più discussi in questo periodo, e secondo Anders Nilsson “Ci sono tante applicazioni, B2C, che potrebbero essere realizzate in questo campo per erogare servizi verticali. Ma – aggiunge – ci sono anche molte applicazioni B2B che potrebbero aiutare le piccole imprese ad affacciarsi sul mobile che potrebbero essere sviluppate”. L’obiettivo è quello di indirizzare i ragazzi verso i framework di riferimento, fornirgli gli strumenti e le conoscenze di base per realizzare le applicazioni, e auspicabilmente spingerli a cercare di aumentare gradualmente le proprie competenze fino ad acquisire le capacità e le conoscenze più richieste sul mercato del lavoro.
“Iniziamo con Dreamspark con gli studenti – prosegue Nilsson – e in occasioni come quella della Games Week offriamo la possibilità di sviluppare con la nostra assistenza e pubblicare gratuitamente le app nel Windows Market. Se poi ci sono idee per mettere in piedi un business mettiamo a disposizione gli strumenti di BizSpark, con un’offerta di tool di sviluppo e di accesso ai cloud service di Azure più estesa. Le possibilità non si limitano a Windows e Windows Phone, si possono mettere in piedi servizi complessi che spaziano anche su altre piattaforme come iOS e Android”.
Di esempi ce ne sono già: “Quest’anno dei ragazzi italiani hanno vinto un premio a Imagine Cup ( un concorso organizzato da Microsoft per gli studenti, ndR ) con una applicazione che vedeva combinate le funzioni di Kinect con il trattamento del disturbo dell’autismo: ora stanno lavorando per creare una startup. Come nel loro caso, si può iniziare a giocare durante un hackaton, poi impegnarsi in un concorso come Imagine Cup e se l’idea è valida e interessante nessuno vieta di trasformarla in una iniziativa imprenditoriale”. E se anche non si riuscisse a completare il giro, non sarà tempo sprecato: “In questo percorso si acquisiscono le skill più richieste dal mercato, in particolare quelle relative al cloud computing: secondo il nostro punto di vista – spiega Nilsson – lavoro in giro ce n’è, ma purtroppo non sempre ci sono le competenze giuste per incrociare domanda e offerta”.
Un altro esempio, che incarna proprio quanto appena descritto, è costituito da Alessandro Spisso e Fabrizio Alessandro: 30 anni in due, frequentano la scuola superiore e hanno già pubblicato la loro prima applicazione nel Market di Windows 8. È una Cartella Medica virtuale, pensata per l’utilizzo da parte di qualunque tipo di paziente e utile a immagazzinare prescrizioni, appuntamenti e referti: il software, con interfaccia Metro, permette di archiviare le informazioni di tutta la famiglia e di farne il backup su Skydrive in modo tale che tutti i dispositivi abbinati allo stesso account Microsoft siano sincronizzati per le notifiche relative a prossimi appuntamenti e posologia dei medicinali da assumere.
“Abbiamo avuto la possibilità di seguire un evento Microsoft Italia sullo sviluppo di Windows 8 – spiegano i due ragazzi – C’erano presentazioni generali della nuova interfaccia e più pratiche sulle nuove tecnologie. Abbiamo deciso di provarci, e abbiamo deciso per Windows 8 perché è il sistema desktop più diffuso: la nuova interfaccia ci è piaciuta, permette di utilizzare il touch o il mouse e si adatta a tutti gli hardware, e dopo averla provata abbiamo pensato che potesse adattarsi bene a ogni tipo di utente”.
Curiosa la scelta del tipo di applicazione, ma i due ragazzi sono molto pratici: “In circolazione ci sono videogiochi fatti benissimo – spiegano a Punto Informatico – svilupparne uno nostro sarebbe stato difficile: il linguaggio utilizzato sarebbe stato diverso, più complesso, e poi occorre una buona idea per fare un buon gioco. Nel nostro caso, anche alla luce di qualche esigenza familiare e su consiglio di alcuni parenti, abbiamo optato per la Cartella Medica: non avevamo visto altre app con funzioni simili, abbiamo deciso di creare una grafica snella e alla portata anche di persone che non abbiano mai usato un PC, poi pian piano il tipo di funzioni da integrare sono venute da sè, e ce ne sono anche altre che contiamo di aggiungere in futuro”.
Alessandro e Fabrizio hanno frequentato alcuni lab presso l’Innovation Campus di Microsoft Italia, dove spiegano hanno potuto provare dispositivi con diversi form factor e hanno potuto approfittare della consulenza dei tecnici Microsoft per completare le funzioni più complesse da tradurre in codice e usufruire di qualche consiglio sulle pratiche migliori da adottare. Poi durante le vacanze estive hanno avuto tempo per completare il grosso del lavoro di sviluppo , finché non è arrivato il momento di sottoporre l’applicazione all’approvazione per la pubblicazione sul Market: “Abbiamo partecipato a un lab in cui gli esperti la provavano e ci offrivano in diretta un feedback pratico, anche per dirci se sarebbe passata: siamo stati fortunati e siamo passati al primo colpo, e abbiamo anche potuto accedere allo store prima del lancio di Windows 8 per iniziare a vedere come funzionava la piattaforma”.
I due ragazzi mostrano una visione lucida anche per il prezzo a cui hanno deciso di vendere la loro Cartella Medica: “Abbiamo cercato di farci un’idea di quale sarebbe stata la spesa accettabile in relazione alle funzioni che avevamo implementato: abbiamo guardato ad altre app simili e poi abbiamo deciso per un prezzo che fosse il più possibile competitivo. Nella versione di prova potremmo inserire della pubblicità, ma siamo convinti che la versione completa debba offrire l’esperienza utente migliore”. Nel frattempo lo sviluppo continua, compatibilmente con gli impegni scolastici: “Stiamo aggiungendo funzioni che ci sono state consigliate, vogliamo realizzare una versione mobile per Windows Phone anche solo per consultare le visite programmate inserite dal computer. Abbiamo anche pensato a una soluzione per far interagire medico e paziente, anche se per il momento è solo un’idea”.
Fabrizio e Alessandro ora frequentano l’ITIS a Novara, la loro città natale, e la loro storia è ovviamente arrivata alle orecchie dei loro professori e compagni. Inevitabile che i primi e i secondi si interessino per diverse ragioni alla vicenda: Microsoft da parte sua mette a disposizione del corpo docente diversi strumenti e risorse per migliorare la dotazione dei laboratori scolastici (e auspicabilmente accorciare la distanza che separa il mondo della scuola dalle più moderne richieste dell’industria – anche se probabilmente lo sforzo maggiore e più utile sarebbe quello a livello universitario), gli studenti sono liberi di immaginare e provare a realizzare un proprio progetto per la Imagine Cup.
La storia di Fabrizio e Alessandro non finisce qui, così come non è finita l’esperienza di WOWZAPP: “Stiamo lavorando ad allestire almeno quattro laboratori al mese, occasioni nel quale offrire agli studenti attività pratiche in cui mettere in piedi delle applicazioni: occasioni per svolgere attività parallele ai loro studi, per lavorare su piattaforme diverse (non c’è solo dotNET: in questi anni ci siamo allargati e siamo in grado di supportare, ad esempio, anche Linux su Azure), per acquisire esperienza da mettere a curriculum e che possa avvantaggiarli in futuro. Alcuni di loro diventano nostri student partner e collaborano con noi per organizzare altri eventi a livello locale. Sono evangelist – conclude Nilsson – che ci aiutano a portare nuove conoscenze e nuove competenze sul territorio”.
a cura di Luca Annunziata