Il super-condensatore per la batteria infinita

Il super-condensatore per la batteria infinita

Una ricerca propone un nuovo metodo per creare accumulatori che si ricaricano in fretta e stivano tanta energia. Ideali per tutti i device mobile
Una ricerca propone un nuovo metodo per creare accumulatori che si ricaricano in fretta e stivano tanta energia. Ideali per tutti i device mobile

Milano – Sarebbe la panacea di tutti i mali, sarebbe la svolta che convincerebbe anche i più scettici che la rivoluzione del mobile a tutti i costi è davvero arrivata: la ricerca portata avanti dalla Università della Florida Centrale offre speranze a chi spera da anni che gli smartphone possano garantire autonomie nell’ordine di giorni e settimane , e non più ore come accade oggi. Si tratta solo di una ricerca e di un esperimento, per ora: ma i suoi autori sono anche alla ricerca del modo migliore per trasformare i sogni in realtà.

L’idea è affascinante: ricaricare il telefono in pochi secondi e garantirsi giorni e giorni di carica , tutto grazie a un modo molto diverso di accumulare energia nella batteria. Invece di un processo chimico come accade oggi nella versione chimica di queste tecnologie, in cui litio o altri composti sottoposti a correnti elettriche vanno incontro a una reazione chimica che garantisce di poter stivare energia, il principio sfruttato è quello dei condensatori: semplificando, in questo caso l’energia è accumulata sulla superficie della struttura interna del dispositivo, in forma di elettroni, e il procedimento per infilarcela è decisamente più rapido ed efficace.

Esistono diversi studi in merito a questo tipo di idea, quasi tutti basati sul grafene, ma nel caso della ricerca della Florida gli ingegneri hanno optato per una soluzione più semplice con dei materiali metallici cosiddetti 2D (semplicemente ridotti in fogli molto sottili, nell’ordine di poche molecole di spessore) avvolti attorno a dei minuscoli conduttori in foggia di cavi. Il procedimento dovrebbe essere più semplice da implementare rispetto al grafene, ma garantire comunque benefici significativi: ad esempio una durata della batteria fino a 30mila cicli di ricarica (le attuali non superano di solito i 500, massimo 1.000 cicli), e dovrebbero bastare pochi secondi a rifornirsi completamente e potersi quindi allontanare con una scorta fino a 20 volte superiore ai valori attuali . La densità energetica, ovvero la quantità di energia che si può stivare in uno spazio definito (per esempio una batteria di uno smartphone), è piuttosto altà.

Se tutto questo non è troppo bello per essere vero , visto che lo studio ha proprio lo scopo di dimostrarne la fattibilità, purtroppo però non è ancora pronto per il grande pubblico : il team che ha lavorato alla tecnologia la sta sviluppando e punta a brevettare il processo, e i super-condensatori sono da molti anno una delle strade più battute nel settore per creare batterie di nuova generazione. In altre parole: in questo caso, più che una questione di “se” è solo una questione di “quando”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
23 nov 2016
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