Roma – A cosa serve un telefonino che dice all’utente a quale VIP somiglia? A nulla, se questi non ha l’ambizione di intraprendere una carriera da sosia. In Giappone, comunque, questo servizio è stato lanciato: si chiama kaocheki e c’è chi giura che stia riscuotendo un discreto successo.
A parlare delle nuove forme del vippismo è il Japan Times , che evidenzia la popolarità di questo singolare ed effimero test del viso (il significato di “kaocheki”, ndr): dal suo lancio, avvenuto due mesi fa, sarebbe stato utilizzato da oltre 22 milioni di persone.
Il kaocheki, l’identiVIP che utilizza una tecnologia di riconoscimento facciale sviluppata da Oki Electric Industry per ben più serie applicazioni di security, è un servizio offerto a costo zero: inviando una foto a male@kaocheki.jp (indirizzo valido per utenti maschili) o female@kaocheki.jp (femminili), in breve tempo si otterrà un risultato di comparabilità con il viso delle celebrità presenti nel database.
“A tutti, indipendentemente dal sesso e dall’età, interessa sapere se si ha il successo scritto in faccia” arriva a sostenere Tayuki Miyata, il 34enne fondatore della J-Magic che ha lanciato il nuovo passatempo di moda nel Sol Levante, che fonda la sua fortuna sull’integrazione, nei cellulari, di fotocamere digitali ad alta definizione.
L’azienda, peraltro, ha in cantiere un nuovo servizio destinato al single in cerca di un’anima gemella somigliante al divo o alla diva di cui è fan . Ma per il kaocheki si prevede già un business legato al mondo del marketing: Miyata ipotizza la possibilità di rendere il servizio un veicolo di messaggi pubblicitari: “Inviando la foto ad un determinato sito, si potrebbe essere classificati in determinate categorie e ricevere un messaggio che dice, ad esempio, Assomigli a Ebihara Yuri (nota modella giapponese, ndr), quindi ti consigliamo di scegliere questo tipo di abiti e di gioielli” arrivando a suggerire i punti vendita in cui sfogare la propria brama di emulazione.
Dario Bonacina