Londra – L’uso del cellulare non fa aumentare il rischio di tumore al cervello. E’ questa la conclusione, l’ennesima nel campo della ricerca medica, suggerita da uno studio condotto dall’ Institute of Cancer Research di Londra e da tre prestigiosi istituti universitari del Regno Unito.
La ricerca, pubblicata nei giorni scorsi dal British Medical Journal , è stata portata avanti per un arco di tempo di quattro anni e ha coinvolto 966 pazienti affetti da tumore al cervello.
“Non c’è correlazione tra il rischio di glioma (cancro al cervello) e il tempo trascorso, durante la vita di ognuno, in conversazioni al telefono cellulare” riferisce il rapporto della ricerca. Che sottolinea che il risultato non cambia se vengono presi in esame i primi modelli di telefoni cellulari, progettati per l’uso di segnali analogici e che avevano emissioni e assorbimenti di energia superiori a quelli di oggi.
Sembrerebbe quindi essere confermata l’innocenza dei cellulari, già sostenuta anche pochi mesi fa da ricercatori dello stesso istituto , convinti che dieci anni di utilizzo del telefono cellulare non comportino alcun aumento del rischio di tumore.
Ma, come è noto, i pareri del mondo della medicina sono contrastanti in materia: una ricerca dell’oncologo Lennart Hardell dell’ Università svedese di Orebro , infatti, va in tutt’altra direzione . Gli studi scandinavi dimostrerebbero che l’uso delle stazioni base per il segnale dei cellulari in aree rurali triplicherebbe il rischio, già esistente nelle aree urbane, di neoplasie cerebrali.
Il botta e risposta della medicina, su questo argomento, continuerà sicuramente. Ed è auspicabile che si raggiungano maggiori certezze.
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Dario Bonacina