Un trillare incessante, un lampeggiare scomposto sugli schermi degli uffici, dita che battono sulla tastiera. L’instant messaging non è solo un’occasione per trastullarsi con colleghi e conoscenti che si avvicendano online. È piuttosto uno strumento di interazione agile e rapido, che permette ai lavoratori di risparmiare tempo e di mantenere alta la concentrazione sui lavori in corso.
A minare la convinzione che l’instant messaging sia un passatempo distraente, a confermare invece le potenzialità dei servizi di messaggeria istantanea è uno studio condotto da ricercatori dell’ Università dell’Ohio e dell’ Università Statale della California , finanziato dalla National Science Foundation. I lavoratori si rivelano più responsabili del previsto, sono concentrati sulla produttività e utilizzano messaggini e chat per sostituire forme di comunicazioni più dispersive .
Lo studio, un’elaborazione di dati raccolti nel 2006, ha coinvolto 912 persone, lavoratori a tempo pieno che si trovano a svolgere le proprie attività per almeno cinque ore al giorno di fronte ad un computer. Hanno rivelato ai ricercatori che i servizi di instant messaging consentono di comunicare in maniera più tempestiva e agile : per questo motivo spesso li preferiscono rispetto a mezzi di comunicazione asincroni come l’email, ma anche rispetto alle conversazioni telefoniche e alle interazioni face to face.
La chiave della produttività degli impiegati intervistati sta nell’utilizzo responsabile dei mezzi di comunicazione: hanno sviluppato dei codici di interazione per le comunicazioni a mezzo instant messaging, regole di comportamento che consentono loro di ingaggiare conversazioni più immediate e meno distraenti, di portare avanti il proprio lavoro mentre si relazionano e si coordinano con i colleghi mediante pillole di conversazione frequenti ma non invasive .
“Abbiamo riscontrato che l’effetto dell’instant messaging è davvero positivo – ha spiegato R. Kelly Garrett , docente di comunicazione presso l’università statale dell’Ohio – le persone che usano questo mezzo di comunicazione hanno rivelato di avere la sensazione di venire interrotte meno frequentemente”.
Ciò si deve, chiosa il docente, al modo in cui le persone interagiscono con questo mezzo, sdoganato sul posto di lavoro dopo anni di confinamento nelle relazioni di natura non professionale: le persone hanno imparato ad adattare la tecnologia all’utilizzo che ne devono fare , hanno imparato a sfruttare al meglio la messaggeria istantanea sul posto di lavoro basandosi sull’esperienza accumulata negli anni.
Orchestrano dunque le relazioni con i colleghi cambiando il proprio status, mostrandosi disponibili o occupati; giostrano i rapporti con i propri contatti facendo affidamento sulla regola implicita che consente loro di rispondere nel momento più opportuno, senza interrompere attività in corso d’opera. Ma, soprattutto, hanno individuato per l’instant messaging l’uso più consono sul posto di lavoro e non si impegnano in conversazioni complesse che richiederebbero strumenti di interazione più ricchi di sfumature: “Le persone usano questa tecnologia per sollecitare risposte rapide a domande semplici e per coordinare le proprie conversazioni e distribuirle nei momenti più opportuni”, ha spiegato Garrett.
Nulla da fare, però, con gli impiegati che si abbandonano alle distrazioni che la rete può offrire loro: è probabile siano coloro che alla scrivania si intrattengono in amabili conversazioni con i propri contatti, i primi ad essere bloccati dai dipendenti diligenti che riscontrano nell’instant messaging un utile strumento di interazione da ufficio.
Gaia Bottà
( fonte immagine )