A Elon Musk e alla sua Tesla non difetta la fantasia: giunti alla terza iterazione delle automobili elettriche del marchio, che per ora si possono solo prenotare ma che già vantano una lista d’attesa lunga quanto basta, il passo successivo pare consisterà nel rivoluzionare anche le coperture dei tetti delle case d’Oltreoceano. Con nuove tegole fotovoltaiche indistinguibili per forma ed estetica da quelle tradizionali : ma con l’evidente vantaggio di produrre energia rinnovabile grazie alla luce solare, da stivare, utilizzare in casa o per ricaricare la propria automobile.
Quello che sta facendo Musk con Tesla ( in collaborazione con SolarCity , azienda che punta ad acquisire) è chiaramente qualcosa di più di creare oggetti legati all’energia solare: un vero e proprio ecosistema sta fiorendo attorno alle rinnovabili, tutto progettato e nella maggior parte dei casi anche costruito direttamente nelle fabbriche del marchio . Creare un’alternativa all’energia proveniente dal combustibile fossile: un percorso complesso, che fino a oggi non ha prodotto un chiaro vincitore e che pone delle sfide sul pianto tecnico ed economico non da poco. Mettere assieme i diversi tasselli che formano il mosaico è l’obiettivo che si è posto Elon Musk.
Così arrivano adesso le tegole fotovoltaiche: funzionano di fatto come i pannelli che abbiamo già iniziato a vedere da qualche anno installati sui tetti delle case, ma hanno la forma di una comune tegola di terracotta o di asfalto, molto diffuse soprattutto nel nord dell’Europa e negli Stati Uniti, colori analoghi e sono praticamente indistinguibili dall’originale a cui si ispirano . La scelta è chiaramente votata all’estetica: una forma e un colore familiari significa invogliare una categoria più ampia di persone a prendere in considerazione la possibilità: senza contare che essendo costruite in quarzo dovrebbero avere una durata e una resistenza agli agenti atmosferici superiore a quella delle controparti vecchio stile.
Ovviamente il punto cruciale è stabilire se l’efficienza di queste tegole sia comparabile con quella dei pannelli fotovoltaici “classici”: la risposta è sì, si raggiunge il 98 per cento della performance della cella fotovoltaica tradizionale ma, secondo Musk, è possibile superare questo valore migliorando il trattamento della superficie esterna della tegola in modo tale da incrementare la quantità di luce che viene “catturata” e rimbalza all’interno del materiale dove viene trasformata e immagazzinata. Un lavoro specifico in proposito viene condotto con 3M, e ci potrebbero essere novità anche in tempo per il lancio sul mercato del prodotto previsto per la prossima estate (in quattro colori).
Quello che Musk non rende esplicito è il costo del prodotto, non abbiamo un prezzo per tegola: difficile probabilmente offrire un valore puntuale al momento, quando ancora la macchina della produzione e della distribuzione deve mettersi in moto, ma in generale non ci dovrebbe essere differenza significativa rispetto alla fornitura di una superficie analoga di tegole in cotto o asfalto. Con la differenza che, negli USA e altrove, chi monta il fotovoltaico sul tetto ha diritto a vantaggi fiscali, produce energia che può utilizzare (immagazzinandola nel PowerPack 2, la “batteria da muro” ridisegnata e aggiornata per l’occasione sempre dai tecnici Tesla), può rivendere l’eccedenza della sua produzione alla rete di distribuzione, migliora l’isolamento dell’abitazione. Infine, come detto i costi di manutenzione del tetto dovrebbero abbassarsi visto che la durata del materiale è stimata in decenni.
Il vero valore aggiunto di questa novità di Tesla è comunque un altro: è lo stesso marchio dell’azienda di Elon Musk, ormai divenuto piuttosto noto a livello globale e in grado di catalizzare l’attenzione dei media e del pubblico. Non è la prima volta che si parla di questo tipo di soluzione: Tesla però forse è arrivata al momento giusto con la propria versione del prodotto, quando la tecnologia si è fatta matura abbastanza e il pubblico pronto a recepire la novità. Vedremo se l’offerta, per ora tarata sui gusti e le esigenze del pubblico nordamericano, riuscirà a conquistarsi davvero una fetta significativa del mercato dell’edilizia.