Il procuratore generale del Texas ha chiesto a Mountain View di collaborare alle indagini che la vedono coinvolta nello stato della stella solitaria consegnando ulteriori documenti sulle sue pratiche.
Google se la deve vedere con le autorità antitrust locali da ormai due anni , ma, secondo quanto si legge nelle nuove richieste depositate dal procuratore generale, Mountain View avrebbe finora tenuto per sé alcune importanti informazioni, fornendo invece alle autorità migliaia di documenti di minore valore .
Il procuratore, in particolare, sospetta che Google abbia rifiutato di consegnare 14.500 documenti interni alle autorità “sulla base di considerazioni di privilegio” e perché li riteneva legalmente protetti dal rapporto confidenziale avvocato-cliente.
Mountain View ribadisce di aver sempre collaborato appieno con le autorità e che ciò sarebbe dimostrato da centinaia di migliaia di documenti già finiti sulla scrivania del Procuratore Generale: in ogni caso afferma di essere pronta a rispondere ancora a qualsiasi dubbio posto dalle autorità.
L’unico punto su cui Google non intende cedere, continuando a mantenere il riserbo, è PageRank: l’algoritmo dietro l’organizzazione dei risultati delle sue ricerche resta un segreto industriale di altissimo valore.
Claudio Tamburrino