In questi ultimi mesi in Italia si sta assistendo ad un vero e proprio boom del trading online, numerose le società di trading che offrono i loro servizi attraverso internet e ancora di più sono i clienti che attraverso di loro investono i propri risparmi nel mercato borsistico.
Tutto quanto visto fin?ora, anche se siamo solo agli albori, fa pensare che entro breve tempo moltissimi italiani si cimenteranno con il trading online ma, quanti di questi sono a conoscenza di cosa succede una volta che per fortuna o per bravura si ottiene una plusvalenza dalla compravendita di azioni?
Innanzitutto bisogna precisare che effettuare la compravendita di azioni attraverso il classico sportello bancario oppure attraverso una società di trading online non comporta nessun tipo di differenza nel senso che entrambe soggiacciono alla stessa normativa.
Un relativamente recente decreto legislativo, meglio noto come ?riforma Visco? ha portato a partire dal 1/7/98 ad una nuova regolamentazione della tassazione sui guadagni di capitale, da quella data il capital gain viene tassato sulla differenza tra le plusvalenze e le minusvalenze accumulate.
Questa normativa è particolarmente complessa e riguarda ovviamente anche i titoli di stato e i titoli esteri, in questo specifico caso essendo la prerogativa più importante del trading online la possibilità di compravendere, a volte anche nella stessa giornata, titoli prevalentemente italiani, ci occuperemo esclusivamente di questo aspetto.
Quando attiviamo un contratto di gestione titoli, sia esso con una banca oppure con una sim, ci viene chiesto per quale regime abbiamo intenzione di optare, esistono sostanzialmente tre sistemi di tassazione applicabili:
-regime ordinario, chi lo sceglie dovrà trascrivere sul modello Unico tutti i titoli che ha venduto nel corso dell?anno precedente riportando data e costo di acquisto, prezzo di vendita e dovrà poi conservare tutti i fissati bollati per 5 anni
-regime amministrato, è applicabile in automatico su tutti i titoli presenti in un determinato dossier titoli e pertanto sarà la banca o la sim sulla quale ci appoggiamo, che effettuerà la tassazione sulle singole vendite effettuate e il cliente (o meglio investitore) non dovrà fare nulla ,
-regime gestito, sostanzialmente identico al regime amministrato con la differenza che la tassazione verrà effettuata non solo sui guadagni derivanti dalle vendite di titoli ma, anche sui presunti guadagni maturati nel periodo d?imposta.
Và da se che per chi vuole avere meno problemi possibili, nella gestione del suo portafoglio, è sicuramente più consigliabile il regime amministrato dove egli non ha nessun obbligo e tutte le procedure vengono effettuate automaticamente dalle società che gestiscono gli investimenti.
Un altro vantaggio, sia del regime amministrato sia di quello gestito, è quello che con queste opzioni si mantiene l?anonimato nei confronti del fisco.
Fin qui una breve descrizione di che tipo di opzione scegliere all?atto dell?apertura di un dossier titoli in una banca oppure di un conto in una società di trading online ma, alla fine quanto sarà la tassazione?
La riforma ?Visco? ha introdotto due sole aliquote (27% e 12,5%) per la tassazione delle plusvalenze, l?aliquota del 27% si applica esclusivamente sulle plusvalenze nette derivanti da cessioni di ? partecipazioni qualificate? (caso molto raro applicabile in genere ai grossi investitori); quella del 12,50% invece si applica sulle plusvalenze derivanti dalla somma algebrica di plusvalenze e minusvalenze realizzate su tutti gli altri strumenti finanziari (quindi per azioni, fondi, titoli di stato ecc..
Concludendo possiamo dire che il medio investitore il quale attraverso internet si affaccia al mondo del trading online farà bene ad optare per il regime amministrato, dove non avrà nessun obbligo burocratico e avrà il beneficio dell?anonimato nei confronti del fisco, ai suoi guadagni verrà applicata l?aliquota del 12,50% ma, solo sulle plusvalenza dopo aver dedotto le minusvalenze, quindi non si dovrà preoccupare da un punto di vista fiscale se nel corso delle sue operazioni di borsa otterrà delle perdite, queste gli verranno scontate nel momento in cui otterrà delle plusvalenze e solo sulla differenza verrà applicata la tassazione del 12,50%
Rag. Francesco Lopes
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