Assemblare un iPhone 3G costa 173 dollari, centesimo più centesimo meno, vale a dire poco più di 110 euro . Questa la stima elaborata dagli analisti di iSuppli , approssimata per difetto visto che le reali componenti del telefono restano per il momento ancora un mistero: si tratta, comunque, di una cifra in grado di garantire ad Apple un consistente margine sulle future vendite del suo terminale di terza generazione .
Un iPhone 3G da 8 gigabyte costa 173 dollari: nel prezzo sono inclusi lo schermo touch e la memoria a stato solido , i due componenti più costosi, che richiedono un esborso rispettivamente di 20 e 23 dollari . Poi ci sono i chip per la comunicazione in radiofrequenza, il GPS, il resto dell’elettronica e lo chassis. L’assemblaggio, svolto in Cina dal colosso taiwanese Hon Hai Precision Industry , incide per circa 9 dollari. Dal prezzo sono esclusi ovviamente tutti i costi relativi ad imballaggio, spedizione, sviluppo software e infine gli accessori forniti in dotazione.
In ogni caso, si tratta di un bel passo in avanti rispetto ai 226 dollari pagati per l’iPhone originario : un risultato ottenuto grazie ad una attenta scelta dei componenti da utilizzare all’interno del telefono, alla diminuzione dei costi della memoria, senza contare che la struttura in plastica incide senz’altro meno del più elegante ma più costoso guscio in alluminio.
Considerati tutti i costi accessori, e considerato soprattutto il prezzo di vendita finale del iPhone 3G, in tasca al produttore restano un bel po’ di soldini: al netto delle spese di costruzione, per un melafonino da 8 giga venduto in Italia si registra un guadagno di oltre 380 euro , da cui ovviamente Apple deve trarre linfa vitale per tenere in piedi questo affare. Ma con queste cifre in ballo, non dovrebbe essere troppo difficile. ( L.A. )