Il suo nome ufficiale è SiO2 ultra-thin layering , ma è già stato ribattezzato dagli addetti ai lavori come Liquid Glass . Si tratta un composto chimico capace di formare una pellicola pressoché impenetrabile ad agenti esterni come microrganismi, pioggia e macchie di caffè: in pratica consente di applicare alla parola repellente i più svariati prefissi. Ovvero, trasformare praticamente qualsiasi oggetto in anti-macchia.
Oltre al composto di Silice non sono stati utilizzati ulteriori additivi: l’unica differenza è l’aggiunta di acqua o etanolo a secondo dal tipo di superficie da rivestire . Inoltre si tratta di un composto traspirante, il che significa che può essere utile anche in ambito biologico: esperimenti effettuati in alcuni vigneti hanno comprovato la validità di questa tesi, osservando anche una maggiore resistenza del vitigno all’attacco di parassiti.
L’invenzione è stata realizzata in Turchia dall’azienda tedesca Nanopool, la quale ha portato avanti parte delle ricerche presso il Saarbrücken Institute for New Materials . Terminata la fase sperimentale pare che il vetro liquido possa debuttare molto presto sul mercato, e qualcuno ha già predetto per questo prodotto un ruolo da game changer: una soluzione del genere, realizzata in varianti specifiche a seconda dell’uso, renderebbe obsoleti gli attuali prodotti per la pulizia.
Alcuni test sono già stati condotti sia in Germania che nel Regno Unito in ambienti di vario tipo: ristoranti, alberghi e treni sono stati oggetto di esperimenti, e proprio la terra di Albione sembra essere il terreno ideale per il lancio ufficiale di Liquid Glass , il cui costo si dovrebbe aggirare intorno alle 5 sterline per flacone.
Giorgio Pontico