CNN ha condotto uno studio su come le notizie circolano suoi social media , e ha evidenziato alcune delle motivazioni che spingono gli utenti a condividerle (con evidenti vantaggi per le pubblicità associate ad esse).
La ricerca, chiamata “Pownar” ( Power of news and recommendation ), è durata due mesi e interessato 2.300 utenti coinvolti tramite il tracciamento delle news e i sondaggi. In alcune fasi dello studio, inoltre, sono stati utilizzati anche strumenti di eyetracking (che seguono ciò dove si concentra lo sguardo del lettore) e la biometrica, in modo da cercare di farsi un’idea su cosa coinvolge e attira l’attenzione di un lettore nelle storie .
La circolazione delle notizie online, d’altronde, avviene in gran parte (nel 43 per cento dei casi) sui social network, come nel caso delle pubblicazioni via profilo Facebook, oppure tramite Twitter, MySpace e YouTube. A seguire le email (30 per cento), gli SMS (15 per cento) e la messaggistica istantanea (12 per cento). Questi strumenti, dunque, che statisticamente fanno si che ogni utente condivida 13 storie a settimana per riceverne 26, hanno determinato un generale incremento del consumo di notizie (almeno secondo una recente statistica che riguarda gli Stati Uniti) e attirato così l’attenzione dei pubblicitari.
La ricerca ha mostrato che esiste un gruppo di “condivisori di notizie” che costituisce solo il 27 per cento degli utenti complessivi, ma che rappresenta una comunità maggiormente attiva che vale per l’87 per cento delle condivisioni .
Le motivazioni alla base dell’invio, poi, si differenziano anche geograficamente: in Europa e nel Nord America, per esempio, gli utenti condividono “altruisticamente” ritenendo le eventuali notizie utili ai propri amici o famigliari, con i lettori del vecchio continente che rimangono di più in ambito lavorativo. I netizen Asiatico-Pacifici, al contrario, tendono a condividere per rafforzare la propria identità e sottolineare la propria conoscenza.
Di tutto questo materiale che passa per canali strasversali, le statistiche CNN parlano di un circa 65 per cento costituito dalle notizie d’attualità, un 19 per cento di ultime notizie e un 16 per cento di curiosità e storie incredibili.
Claudio Tamburrino