Il VoIP cerca un sostegno europeo

Il VoIP cerca un sostegno europeo

I ministri UE chiedono maggior vigilanza sulla questione delle neutralità delle reti e sulle condizioni a cui i carrier mettono a disposizione tali servizi. Se ne saprà di più nel 2012
I ministri UE chiedono maggior vigilanza sulla questione delle neutralità delle reti e sulle condizioni a cui i carrier mettono a disposizione tali servizi. Se ne saprà di più nel 2012

Il Consiglio dell’Unione Europea si schiera a favore delle aziende Voice-over-IP che accusano i provider di atteggiamenti anti-competitivi nei loro confronti.

La protesta è partita da Skype che, al lancio da parte di Vodafone di piani dati che relegano la possibilità di accedere ai servizi VoIP all’abbonamento di fascia alta, ha parlato di “restrizioni contrattuali, tecniche e finanziarie arbitrarie che limitano quello che gli utenti e gli innovatori possono fare online”.

Al centro la questione della neutralità della rete e in particolare il traffico priorizzato in maniera tale da sfavorire i servizi VoIP: come rileva un rapporto redatto dall’associazione Voice over Internet Protocol , in alcuni casi gli operatori mobili limitano l’accesso a tali servizi agli abbonamenti più costosi (com’è il caso del gruppo Vodafone), in altri (come fanno per esempio, Orange in Francia, E-Plus in Germania e l’olandese KPN) li bloccano del tutto.

Sul tema è poi intervenuto (indirettamente) anche il Parlamento Europeo che ha adottato una risoluzione con la quale sottolinea la preoccupazione su “possibili comportamenti anticoncorrenziali e discriminatori nella gestione del traffico, in particolare da parte delle imprese a integrazione verticale”.

D’altronde, la questione tocca le corde della nuova normativa dell’Unione Europea sulle telecomunicazioni, in base al quale le autorità devono proteggere le libertà di Rete, compresa la possibilità per gli utenti finali di accedere ed utilizzare le applicazioni, i contenuti e i servizi a loro scelta su Internet.

I servizi VoIP trovano ora anche l’ appoggio diretto dai ministri dell’Unione Europea che si sono rivolti alla Commissione europea e all’Autorità europea di vigilanza per le comunicazioni elettroniche costituita dai Presidenti delle 27 authority degli stati membri dell’Unione Europea, BEREC , affinché compiano maggiori controlli sulle telco .

Sulla questione BEREC si esprimerà il prossimo febbraio con un rapporto sottoscritto dalle Authority di tutti e 27 gli stati membri.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
15 dic 2011
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