Il World Wide Web Consortium (W3C) cambia natura assumendo lo status di organizzazione non-profit. Il cambiamento è formale, ma dai riscontri profondi e legato alla necessità di “preservare la missione centrale del consorzio“. Un cambiamento organizzativo, ma con finalità precise: garantire massima solidità per continuare a lavorare con rinnovata forza attorno alla definizione degli standard che debbono guidare lo sviluppo del Web.
Sta tutto nelle parole del CEO Jeff Faffe:
Abbiamo progettato l’entità legale in modo da mantenere inalterato il nostro nucleo centrale. Il nostro lavoro guidato dai valori resta ancorato alla politica sui brevetti W3C esenti da royalty e al W3C Process Document nel quale abbiamo sancito la nostra focalizzazione sulla sicurezza, sulla privacy, sull’internazionalizzazione e sull’accessibilità al Web. Il W3C ed i suoi membri continueranno a svolgere un ruolo fondamentale nel far funzionare il Web per miliardi di persone.
La forma antecedente è derivata dalle origini del W3C, quando i primi passi furono mossi in una stretta di mano tra Tim Berners-Lee ed il MIT. Il tutto è proseguito quindi sotto medesima governance fino ad oggi. La necessità di cambiare passo ha portato anche alla necessità di dare un’impronta rinnovata al tutto, pur preservando completamente i principi e l’operatività di una struttura che ha fin qui garantito al Web lo sviluppo avuto in questi decenni di grande evoluzione.
Si intraprende ora la strada del non-profit, si avranno regolari elezioni per il Board of Directors e con il 2023 si aprirà una nuova stagione. Il gruppo, con questo cambio di marcia, si predispone anzitutto nel migliore dei modi per un futuro che prelude a cambiamenti ancora e sempre vorticosi: il pubblico interesse dovrà rimanere al centro del progetto, dunque tutti i dettagli saranno snocciolati da qui a fine anno accompagnando il W3C verso la sua nuova importante avventura.