Che il digital divide sia tuttora una piaga che attanaglia buona parte dell’Italia è un dato assodato. Così come è noto che molte aree prive di connettività broad band cablata si siano organizzate con soluzioni alternative, come i network WiFi realizzati da organizzazioni indipendenti e alternative alle telco nazionali. E Assoprovider , che ha avviato una mappatura delle zone coperte da tecnologia Wireless (Hyperlan e Radiolan), rileva che più del 10% dei Comuni Italiani sono raggiunti dagli operatori iscritti alla celebre associazione.
“Per raggiungere questo importante risultato – spiega Assoprovider – è stata sufficiente la liberalizzazione del WiFi in modalità Ultimo Miglio, eliminando gli inutili vincoli che limitavano la libera iniziativa: questo a testimonianza del fatto che quando la normativa tutela il libero mercato l’imprenditoria sana risponde con le azioni”.
Sulla base di questi presupposti, Assoprovider auspica che “le Autorità valutino seriamente l’ipotesi di rendere unlicensed parte delle frequenze che verranno liberate dall’analogico, favorendo così la copertura di quelle aree che sono pesantemente discriminate dalla mancanza cronica dei servizi a larga banda ormai assolutamente essenziali per cittadini e imprese”.
“Assoprovider si augura che le Autorità tengano in considerazione i successi conseguiti con l’Unlicensed e decidano di replicare l’esperienza positiva mettendo a disposizione nuove frequenze, rimediando così agli errori commessi in fase di regolamentazione del Wimax, che, dati i presupposti, difficilmente riuscirà a dare un contributo significativo alla rimozione del Digital Divide dal nostro territorio”.
I dati sulla copertura sono disposizione nella sezione Documenti Pubblici del sito Assoprovider. I Wireless Isp (anche se non iscritti ad Assoprovider) possono partecipare al completamento della mappatura secondo le modalità indicate in questa pagina .