La pubblicità Iliad in tv è stata fermata. La musichetta di sottofondo che riecheggia il tempo che fu di Tetris, insomma, non potrà più risuonare sotto le immagini del nuovo Iliadbox: lo spot televisivo è stato fermato dalle autorità di controllo poiché considerato ingannevole nei confronti dei consumatori.
La decisione è stata pubblicata sul sito dello IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ed è chiaramente importante poiché ricalca le sensazioni che già le prime analisi avevano portato avanti circa il messaggio divulgato dal gruppo a proposito della nuova offerta di connettività.
Iliad, spot bocciato
Prima di passare alle decisioni del Giurì, ecco lo spot contestato:
Il ricorso è stato portato avanti da Wind. La decisione della giuria dello IAP è così sintetizzata nella pronuncia n.3/2022:
Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che le comunicazioni commerciali esaminate sono in contrasto con l’art. 2 CA nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione.
La decisione non trova dettaglio ulteriore, ma con ogni probabilità la parte contestata del messaggio è quella che indichiamo a seguito in grassetto:
Nasce Iliad box, la fibra chiara e tonda con velocità fino a 5 gigabit al secondo complessivi. Per gli utenti mobile Iliad, a 15 euro e 99.
Iliad gioca sui numeri per lasciar intendere una velocità da 5 Giga che supera le performance degli altri provider, ma la realtà è che i 5 Giga vanno suddivisi tra più canali ed a tutto ciò si aggiungono i limiti oggettivi del modem in uso. La decisione è stata in ogni caso intrapresa ed in virtù di quanto indicato nell’Art.2 del codice di autodisciplina, lo spot è stato etichettato come “comunicazione commerciale ingannevole“. E quindi bloccato.
Aggiornamento
Così un portavoce Iliad commenta la decisione:
Siamo molto sorpresi dall’intervento del Giurì in seguito all’istanza presentata da un nostro concorrente, dal momento che come sempre comunichiamo le caratteristiche delle nostre offerte con la massima trasparenza. Aspettiamo di conoscere le motivazioni di questa disposizione per comprenderla e valutare eventuali azioni.
Anche in questo caso, dunque, la curiosità è relativa alle motivazioni che hanno portato alla decisione: la mancanza di dettagli non lascia infatti esplicitamente comprendere quale sia la parte del messaggio oggetto della contestazione.