Imagination Technologies ha rivelato che Apple, in assoluto il partner commerciale più importante per l’azienda, è in procinto di “distaccarsi” dagli accordi di collaborazione che hanno fin qui legato le due realtà. Cupertino non vuole più usare le GPU PowerVR di ImgTech rivolgendosi piuttosto a una soluzione fatta in casa, ma il chip designer britannico si dice dubbioso sulle capacità di sviluppo del colosso dei gadget mobile e prepara il terreno a quello che potrebbe essere un nuovo, sanguinoso scontro legale ai massimi livelli.
Secondo quanto comunicato da Imagination, Apple sarebbe da tempo al lavoro su una propria GPU da impiegare sulle future iterazioni di iPhone, iPad, iPod e iCompagnia , un modo per controllare l’intera filiera produttiva senza dover fare i conti con fornitori e tecnologie di microprocessori esterni come quelle del designer di PowerVR.
Ma Apple non avrebbe fornito informazioni sufficienti a dare “sostanza” a questa sua voglia di indipendenza, dice ancora Imagination, e a tale riguardo evoca il sospetto che Cupertino sia consapevolmente disposta a violare le proprietà intellettuali della tecnologia PowerVR per personalizzare la sua GPU.
Apple si è persino rifiutata di ridiscutere i termini economici della collaborazione con Imagination, e l’azienda europea dice di essersi riservata tutti i diritti di azione nei confronti del (quasi-ex) partner nel caso in cui si finisse a discutere nei tribunali per mezzo degli avvocati.
In attesa degli eventi futuri, però, il presente di Imagination si prospetta a dir poco problematico: Apple “pesava” (e continuerà a pesare per almeno un paio di anni) sulla metà dei ricavi annuali (60 milioni di sterline lo scorso anno) derivanti dallo sfruttamento della proprietà intellettuale legata a PowerVR, e dopo il rilascio del comunicato che annunciava il divorzio il valore delle azioni dell’azienda britannica ha cominciato a girare sull’ottovolante.
La storia di Imagination e Apple è intimamente connessa sin dai tempi del primo iPhone, Apple ha permesso a Imagination di prosperare e Imagination ha fornito una delle armi “in più” del melafonino rispetto alla concorrenza dell’epoca, una potente GPU dedicata capace di offrire un’esperienza utente fluida e visivamente ricca.
Ma oggi il mercato è molto diverso, Apple detta le condizioni sui componenti che andranno montati sui suoi gadget mobile e Imagination non si è mai distaccata dalla dipendenza economica del colosso statunitense. L’idea su una GPU “made in Cupertino” circola da tempo , così come l’idea che Imagination possa finire tra le fauci di Apple tramite un’acquisizione niente affatto amichevole.
E proprio l’ipotesi di una potenziale acquisizione ha cominciato a circolare di nuovo in queste ore , una prospettiva non più improbabile che vedrebbe Apple interessata ad affossare il valore di mercato di Imagination per poi acquisire le sue preziose proprietà intellettuali. Le regole di mercato di Cupertino sarebbero quindi semplici, ma non applicabili ai fornitori-concorrenti troppo grossi come Samsung: proprio di recente Apple avrebbe stretto un accordo con la coreana per gli schermi OLED .
Alfonso Maruccia