Microsoft ha appena annunciato l’implementazione di una nuova funzionalità chiamata “Watermarks” all’interno del Servizio OpenAI di Azure, la piattaforma che consente agli sviluppatori di accedere ai modelli DALL-E di OpenAI tramite API REST per generare immagini in modo programmatico. Questa innovativa soluzione mira a garantire una maggiore trasparenza sulle immagini generate con l’intelligenza artificiale, incorporando filigrane invisibili in ogni immagine generata dai modelli DALL-E.
Watermark nascosti nelle immagini AI
L’introduzione dei watermark invisibili è passo obbligato a fronte della crescente diffusione di deepfake e disinformazione generati dall’intelligenza artificiale, favorita anche dall’aumento dei generatori di immagini AI. Queste filigrane, pur non essendo visibili a occhio nudo e preservando la fedeltà dell’immagine, possono essere rilevate da strumenti ad hoc, consentendo di identificare l’origine delle immagini generate dall’AI. Inoltre, l’integrità dei watermark rimane inalterata anche in caso di ridimensionamento o ritaglio dell’immagine.
Le informazioni contenute nei watermark invisibili
I watermark invisibili racchiudono informazioni cruciali sull’origine dell’immagine, rappresentate da un manifesto allegato all’immagine stessa e firmato crittograficamente da un certificato riconducibile ad OpenAI di Azure. Il manifesto include campi specifici, come “description”, che attesta la natura generata dall’AI dell’immagine, “softwareAgent”, che identifica il modello DALL-E utilizzato, e “when”, che indica il timestamp di creazione delle Content Credentials.
Collaborazione di Microsoft con altri player del settore per un’implementazione responsabile
L’iniziativa di Microsoft non si limita al servizio OpenAI di Azure, ma si estende anche ad altri servizi Azure AI, come la funzione vocale personale Azure AI Speech, per la quale sono stati introdotti i watermark l’anno precedente. Inoltre, Microsoft sta collaborando con importanti player del settore, come Adobe, Truepic e la BBC, per garantire l’interoperabilità dei meccanismi di watermarking, metadati crittografati e rilevamento su diverse piattaforme.