Le immagini create con gli strumenti di intelligenza artificiale generativa che fanno leva sul modello DALL·E 3 includeranno un watermark basato sul protocollo C2PA, proposto dalla Coalition for Content Provenance and Authenticity e sempre più adottato dagli addetti ai lavori. L’annuncio è giunto direttamente da OpenAI, sotto forma di un aggiornamento apportato alla documentazione di supporto.
DALL·E 3, immagini e watermark: OpenAI sceglie C2PA
In questo modo, chiunque potrà verificare la provenienza del contenuto e quale servizio è stato utilizzato per ottenerlo, attraverso siti come Content Credentials Verify. Il risultato è quello visibile qui sotto.
Nel dettaglio, ad essere aggiunti saranno sia metadati invisibili all’apertura dell’immagine sia il simbolo “cr” (Content Credentials, proposto da Adobe) posizionato nell’angolo in alto a sinistra. La novità entrerà in azione il 12 febbraio, a partire dagli utenti mobile.
Stando a quanto dichiarato da OpenAI, l’aggiunta di un watermark non interferirà con il processo di creazione e comporterà un impatto trascurabile sui tempi di attesa. L’operazione influirà però sulle dimensioni finali dei file ottenuti, con un incremento variabile. Ecco alcuni esempi.
- Da 3,1 MB a 3,2 MB (+3%) per un PNG creato tramite API;
- da 284 kB a 302 kB (+5%) per un WebP creato tramite API;
- da 287 kB a 381 kB (+32%) per un WebP creato tramite ChatGPT.
È interessante il passaggio del documento in cui, di fatto, non si esclude la possibilità di adottare in futuro lo stesso approccio anche per il testo e per i contenuti audio generati all’IA.
Al momento, solo le immagini create con ChatGPT o con la nostra API del modello DALL·E 3 contiene i metadati C2PA.
Non è ancora un metodo perfetto
OpenAI afferma che non si tratta di una soluzione definitiva né di un metodo infallibile. La rimozione dei metadati rimane possibile, sia volontariamente sia accidentalmente.
Ad esempio, la maggior parte delle piattaforme social oggi rimuovono i metadati dalle immagini caricate. E azioni come la cattura di uno screenshot fa altrettanto.
Ricordiamo infine che tra i membri della Coalition for Content Provenance and Authenticity trovano posto big del mondo online e tecnologico che hanno un interesse diretto nel settore dell’intelligenza artificiale. Tra questi ci sono Adobe, Intel, Microsoft e Sony.