Rifotografia: la pratica di scattare una foto dalla stessa identica posizione da cui in passato è stata già immortalata la medesima scena. In modo da comparare i cambiamento occorsi nel tempo, ed avere uno suggestivo squarcio su come è cambiato il mondo. Rifotografia computerizzata: fare questo con l’utilizzo di un programma che (con un sistema di calibratura passo-passo) indica le differenze di posizionamento e prospettiva affinché non vi siano differenze di angolazione tra la foto da scattare e quella caricata sul programma.
A cercare il supporto della tecnologia sono stati due ricercatori del MIT, Frédo Durand e Soonmin Bae, i quali, in collaborazione con Aseem Agarwala di Adobe System, avrebbero sviluppato un software che permette di avere come supporto un sistema computerizzato di indicazioni guidate per arrivare al punto esatto e alla posizione precisa da cui è stata originariamente presa la foto caricata come comparazione per il nuovo scatto.
Al momento per far ciò occorre portarsi dietro un laptop da collegare alla macchina fotografica impiegata, tuttavia i ricercatori affermano di poter implementare il sistema in un software direttamente nella fotocamera digitale. Una funzionalità in più , insomma, per il mondo degli optional software della fotografia digitale .
Una delle forme in cui si esplica la rifotografia è il “superimposing”, cioè il sovrapporre una foto antica di un particolare ad un’immagine attuale dello stesso scorcio, tanto che sta avendo un buon seguito e ad esso è destinato un tag su Flickr e un sito apposito, Historypin .
Claudio Tamburrino