Dopo la versione per iOS (già aggiornata ieri alla versione 1.0.1), anche la versione Android di Immuni giunge alla release 1.0.1. L’aggiornamento, datato 3 giugno, porta online una serie di correttivi di piccola caratura, riportando così in parallelo numerico le due versioni per i due rispettivi sistemi operativi.
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Chiunque avesse già installato in precedenza l’app Immuni può avviarne l’aggiornamento per avere in dote la versione più aggiornata e ottimizzata: sposare la causa di Immuni significa avere uno spirito proattivo nei confronti dell’app, cercandone con maggior frequenza gli aggiornamenti rispetto alle altre e tentando di avere sempre l’ultima versione rilasciata a beneficio della propria esperienza ed a beneficio delle performance generali del progetto.
Va ricordato comunque che questa è una fase semplicemente preliminare, per assicurare un vasto test sugli smartphone degli italiani in attesa che l’8 giugno parta la sperimentazione effettiva in 4 regioni e che in seguito il tutto possa essere aperto a tutta l’Italia. Tutto ciò quando gli spostamenti riprendono e l’estate si avvicina, dunque nel periodo più “caldo” per l’incrocio dei contatti e per le strategie di contenimento dei contagi.
Immuni 1.0.1 su Android, più di 500 mila download
Un dettaglio ulteriore si fa notare quando ormai son passate quasi 48 ore dal rilascio dell’app per il contact tracing in Italia: Google Play ha aggiornato il contatore spostando Immuni nella fascia “500000+”, quindi con un numero di installazioni che è arrivato oltre il mezzo milione. Questa era stata la garanzia fornita dal ministro Paola Pisano nelle ore scorse, ma ora sono direttamente i numeri dello store a certificare il traguardo.
Considerando il fatto che ai numeri di Android vanno sommati quelli di iOS, è presumibile che in queste ore l’app viaggi nell’ordine delle 700-800 mila installazioni, con la possibilità di tagliare il traguardo del milione entro la giornata. A quel punto, considerando il fatto che il bacino massimo perseguibile è pari a 52 milioni di italiani “attivi” (ossia fatta esclusione per gli 8 milioni di minori di 14 anni), si sarebbe però raggiunto poco meno del 2% della penetrazione in tutta Italia: ci sarà ancor molto da fare per arrivare a quel 50-60% auspicato nella migliore delle ipotesi ad inizio progetto.
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Ecco perché tener traccia dell’andamento dei download è fondamentale: è questo il metro di misura di uno strumento di cui l’Italia sta scegliendo se dotarsi o meno: se l’app rimarrà minoritaria, sarà un’arma spuntata senza reale potenziale di protezione sulla popolazione; se le installazioni raggiungeranno rapidamente la doppia cifra in termini di penetrazione percentuale, allora Immuni sarà una freccia in più all’arco delle autorità sanitarie quando a fine estate si dovessero presentare problemi legati ad un colpo di coda della pandemia.