Nuova giornata di aggiornamenti per Immuni, portando online una serie di piccoli interventi migliorativi nel segno dell’evoluzione continua di un’app che entro un paio di giorni inizierà la propria fase di test ufficiale su base regionale. Fin da oggi Immuni sta tracciando le reti e sta annotando i potenziali contatti a rischio, ma solo dall’8 giugno opererà in sinergia delle autorità sanitarie delle Regioni coinvolte nel test (Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria).
Immuni, rilasciate nuove versioni
Disponibili le nuove release datate 6 giugno, ecco come scaricare l’ultima versione di Immuni:
- Immuni 1.1.0 per iOS (40,5 MB su App Store)
- Immuni 1.0.2 per Android (25MB su Google Play)
Chiunque abbia installato una versione precedente dell’app può aggiornare regolarmente alla nuova release così da mantenere il servizio sempre in piena efficienza, ma il tutto sarà sicuramente ben più importante tra qualche giorno, quando il servizio sarà effettivo a livello nazionale e chi ne sposerà la causa dovrà chiaramente tenere un rapporto attivo con l’app verificandone aggiornamenti ed eventuali notifiche.
La numerazione sembra delineare un passo avanti di Immuni per App Store che ancora su Android non è stato possibile effettuare: con ogni probabilità i ritardi su questo fronte sono legati ai noti problemi con il Bluetooth su alcuni brand, aspetto da risolvere con urgenza ma il cui intervento è necessariamente nelle mani di Google prima ancora che degli sviluppatori al lavoro sul codice sorgente dell’app stessa.
Impossibile capire in questo momento quanti possano essere i download effettuati, ma una stima (probabilmente in eccesso) avvicina la cifra a 1,5 milioni. Molto? Poco? Questa valutazione è oggi ancora pressoché irrilevante, ma comunque non è questo un traguardo utile a perseguire alcun risultato: Immuni ha bisogno di grandi numeri e per raggiungerli avrà bisogno di una propulsione ben differente da quella attuale. L’ostruzionismo di alcune regioni (Veneto, Friuli, Piemonte: tutte peraltro politicamente schierate con l’opposizione di Governo), le critiche di chi considera pericolosa o inopportuna l’app, i problemi di compatibilità con Huawei/Honor e l’impossibilità di installare l’app sui dispositivi più vetusti sono tutte circostanze che non aiutano Immuni in questa fase.
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Una campagna di comunicazione lunga quattro mesi sta ora per partire nel tentativo di informare gli italiani circa la valenza dell’uso di un’app di contact tracing per la riduzione delle catene di contagio, soprattutto in vista della prossima stagione autunnale. La sensazione è che ancora troppi utenti non abbiano capito alcuni assunti alla base dell’app e che, al netto di opinioni personali o idee politiche difformi da quelle governative, tendano a spaventarsi per motivi privi di una base logica. Ad esempio è assodato che l’app non traccia la posizione degli utenti (nemmeno se chiede il posizionamento GPS su Android, aspetto necessario per poter sfruttare la connettività Bluetooth), così come è acclarata, con tanto di vidimazione del Garante Privacy, la piena protezione dei dati personali. Infine ogni informazione sarà cancellata il 31 dicembre prossimo.
L’app sarà ufficialmente funzionante a regime a livello nazionale entro la metà del mese di giugno.