Immuni, l’app più discussa durante la prima fase del coronavirus in Italia, ha raggiunto e superato quota 20 milioni di download. Impossibile sapere quanti la stiano attualmente utilizzando, dunque si tratta di un traguardo meramente formale e privo di qualsivoglia significato.
Il ritmo incalzante dei download negli ultimi mesi, tuttavia, lascia immaginare che (se non altro per tenerci su il Green Pass con facilità) siano molti gli italiani ad averla attiva sul proprio smartphone. Ma tutto ciò non basta, perché per Immuni il silenzio è già iniziato da giorni e il suo ciclo è destinato ormai al tramonto.
Immuni a 20 milioni di download
Nonostante le installazioni continuino linearmente, infatti, l’app sta registrando un ritmo sempre più blando di segnalazioni di positività; a questo trend al ribasso fa da controcanto un numero sempre inferiore di notifiche.
Il trend al ribasso è iniziato con il raggiungimento del picco dei contagi, ma la causa di questi ritmi blandi è tutta da ricercare nel basso numero di positività segnalate. Il funzionamento dell’app è rimasto costante: i falsi positivi sono probabilmente ridotti in virtù del basso rapporto tra notifiche e positività, ma l’assenza di dati in entrata ha reso ormai l’app completamente sterile dal punto di vista degli obiettivi che si prefiggeva – obiettivi che, per i motivi ormai noti, non sono stati raggiunti per quanto si era auspicato. Sono 184 mila circa le notifiche inviate ad oggi, a fronte di un totale di appena 75 mila positività segnalate al sistema (numero totalmente insignificante rispetto al totale delle positività registrate in Italia).
L’orizzonte massimo che l’app si era data era legata al mantenimento dello stato di emergenza in Italia. Sempre più probabilmente questa scadenza non andrà oltre il mese di marzo, ma la decisione sarà presa soltanto in prossimità con la scadenza, cercando la miglior soluzione per far sì che si possano mantenere debite misure di cautela pur senza quel cappello che ha fin qui tenuto insieme tutti gli interventi legislativi di resistenza al fenomeno pandemico.